L’Aquila – Dramma infinito per gli aquilani. La procura sta notificando in queste ore l’avviso di conclusione delle indagini. L’accusa per gli indagati è omicidio colposo.
Alcuni membri della commissione Gravi Rischi sarebbero quindi indagati per non aver dato l’allarme a seguito delle numerose scosse telluriche che hanno preceduto la devastante notte del 6 aprile 2009, terremoto di 6,3 di magnitudo.
Tra gli indagati ci sarebbero alcuni funzionari ai vertici del Dipartimento della Protezione Civile e dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.
Il Procuratore della Repubblica ha confermato la conclusione delle indagini ed ai microfoni del TG3 ha dichiarato:"I responsabili sono persone molto qualificate che avrebbero dovuto dare risposte diverse ai cittadini. Non si tratta di un mancato allarme, l'allarme era già venuto dalle scosse di terremoto. Si tratta del mancato avviso che bisognava andarsene dalle case".[MORE]
La commissione Gravi Rischi si era riunita 6 giorni prima della scossa che ha provocato 300 morti per decidere sul da farsi, vista la continuità delle scosse e l'ultima scossa di magnitudo 4.
Nel verbale del 31 marzo 2009 sono riportate le parole pronunciate da Franco Barberi, presidente vicario della Commissione Grandi Rischi della Protezione Civile: "Non c'è nessun motivo per cui si possa dire che una sequenza di scosse di bassa magnitudo possa essere considerata precursore di un forte evento".
La riunione con le massime autorità scientifiche nel settore sismico fu necessaria, si legge sempre nel verbale "per esaminare la fenomenologia sismica in atto da alcuni mesi nel territorio della Provincia Aquilana". Nel verbale sono riportati i pareri degli esperti che sottolineavano che i terremoti sono molto difficili da prevedere, che non è possibile fare pronostici scientifici, e affermavano che era "improbabile" che si verificasse una scossa distruttiva: anzi, "non c'è motivo per dire che un sequenza di scosse di bassa magnitudo possa essere considerata precursore di un forte evento". La Commissione è la principale struttura scientifica di riferimento della Protezione civile e si occupa di previsione e prevenzione delle varie ipotesi di rischio, fornendo indicazioni ed esaminando i dati forniti da istituzioni e organizzazioni preposte alla vigilanza degli eventi.
Io in quella sera del 31 marzo ero il vaso di coccio che faceva domande, ma ricordo molto bene le parole di Enzo Boschi dell'Ingv: ma che volete, all'Aquila prima o poi un terremoto arriva...", lo dice il sindaco de L'Aquila, Massimo Cialente ricordando la riunione della commissione.
Chissà se l'uomo è in grado di prevedere tali disastri naturali. Certamente può costruire strutture più resistenti, e sulla correttezza di questa paratica ogni indagine è benvenuta.