TERZO MILLENNIO - IL CINEMA DAL 2000. Ten (2002) di Abbas Kiarostami
InfoOggi Cinema Campania

TERZO MILLENNIO - IL CINEMA DAL 2000. Ten (2002) di Abbas Kiarostami

lunedì 13 aprile, 2015

TERZO MILLENNIO – IL CINEMA DAL 2000 è la rubrica di Infooggi a cura di Antonio Maiorino che racconta le opere cinematografiche più interessanti e rappresentative dal duemila ai giorni nostri. Oggi tocca a Ten di Abbas Kiarostami, dodicesimo lungometraggio del regista iraniano, presentato al 55esimo Festival di Cannes. 

Tutto in un abitacolo, tutto in viaggio, tutto a parole. Le dieci sequenze di Ten del regista iraniano Abbas Kiarostami si sviluppano tra logoranti botta e risposta all’interno di un’auto, con la scelta minimale di affidarsi ad una camera puntata alternativamente sul posto guidatore e su quello passeggero, ma soprattutto con la patente del terzo millennio di un neorealismo tecnologico: attori dilettanti, riprese in digitale. Il cinema cambia, l’Iran pure – e l’opera del regista di Dov’è la casa del mio amico trascorre nel traffico di Teheran mettendo a confronto una donna divorziata ed evidentemente emancipata con il figlio dodicenne che incarna in miniatura un sospetto stereotipo maschilista iraniano; la sorella preoccupata del carattere del nipote; una pia anziana che ha perso il figlio; una puttana troppo allegra per essere felice; una ragazza che teme di essere lasciata dal poco convinto fidanzato. Ne vengon fuori tante, ma ad un livello che s’eleva dal gossip per una sottigliezza che oscilla tra documentarismo ed estetica della scoperta.[MORE]

La fissità delle camere montate su aste consente di sedimentare i ritratti, aggiungendo rivelazioni nello stesso momento in cui il tipo d’inquadratura e di struttura del film sembrerebbero darsi “per via di levare”. Se del seccante figlioletto è immediatamente percepibile la saccenza linguacciuta, il cocciuto appoggio al padre e l’atteggiamento spesso precocemente sprezzante verso la madre, dettagli come la borsa Braun con cui va in piscina o la maglia con la pubblicità delle sigarette Camel raccontano di un Paese che perpetua certa mentalità tradizionale, mentre apre le porte al consumismo occidentale. Non si tratta, peraltro, di una licenza artistica condotta meccanicamente, quanto di un acuto stratagemma per trovare inedita angolazioni del raccontare, oscillando dallo zoom in del privato allo zoom out della società.

Così, appare meditata la scelta di non mostrare affatto alcuni interlocutori, quali la prostituta, se non adocchiandola fugacemente all’uscita dall’auto, nell’atto di prodursi, di spalle, in un nuovo adescamento, poco dopo aver difeso, ridacchiando e provocando, il proprio costume libertino; e, non meno delle negazioni, si prospettano cesellate con finezza artigianale le caratterizzazioni fisiche della protagonista, che non rinuncia allo Chador, ma nemmeno al rossetto, agli occhiali da sole ed agli anelli. Con un regista come Kiarostami a far da trovatore, prelevando brani d’esistenza e combinandoli con accorta finezza, si finisce – per chi riesca a superare il trauma della lentezza, della camera fissa, della storia senza storia – a confrontarsi con un cinema intrigante, fatto allo stesso tempo d’attese e di vita in tempo reale. La fotografia di un Paese per istantanee e la poetica istantaneità del fotografo.

DATA USCITA: 22 novembre 2002
GENERE: Documentario, Drammatico
ANNO: 2002
REGIA: Abbas Kiarostami
SCENEGGIATURA: Abbas Kiarostami
ATTORI: Mastaneh Mohajer, Morteza Tabatabaii, Kamran Adl, Mandana Sharbaf, Reza Yadzdani, Bahman Kiarostami, Vahid Ghazi, Mazdak Sepanlu, Amin Maher, Amene Moradi
FOTOGRAFIA: Abbas Kiarostami
DISTRIBUZIONE: BIM
PAESE: Francia, Iran
DURATA: 91 Min

Antonio Maiorino


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

Entra nel nostro Canale Telegram!

Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!

Esplora la categoria
InfoOggi Cinema.