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Thomas Geve a Torino: testimonianze dai campi di sterminio

TORINO, 27 GENNAIO 2012 - Si intitola “Qui non ci sono bambini. Un’infanzia ad Auschwitz”, il libro che Thomas Geve ha pubblicato lo scorso anno per Giulio Einaudi Editore e da cui ha preso vita il progetto di rendere noti al pubblico anche i disegni che lo stesso autore realizzò ancora giovanissimo, dopo la liberazione dai campi di concentramento.
La mostra temporanea allestita presso il Museo Diffuso della Resistenza, Deportazione, Guerra, Diritti e della Libertà del capoluogo piemontese, curata dal Goethe Institut , ospita per la prima volta in Italia, 50 riproduzioni dei 79 disegni nati dalla mano del sopravissuto, attualmente conservate nella versione originale presso il Museo Yad Vashem (Ente nazionale per la memoria degli eroi e dei martiri della Shoah) di Gerusalemme. [MORE]

(Dal comunicato stampa reso noto dalla redazione del museo)
«Thomas Geve aveva tredici anni quando, nel 1943, fu internato ad Auschwitz insieme alla madre, che morì nel campo. Assegnato ai lavori forzati, Thomas sopravvisse; fu trasferito a Gross-Rosen e poi a Buchenwald, dove fu liberato nell'aprile 1945.
Il titolo della mostra nasce dal tragico destino dei bambini nei campi di sterminio: una volta arrivati venivano mandati alle camere a gas e potevano salvarsi solo se apparivano più grandi della loro età o se mentivano, per essere inclusi tra gli adulti idonei al lavoro. Thomas Geve si salvò perché venne destinato a imparare il mestiere di muratore.
I suoi disegni rappresentano una testimonianza straordinaria per la lucidità con la quale un ragazzino di 15 anni è riuscito a rappresentare la realtà del Lager, descrivendo l'orrore che ha vissuto in tenera età. Con il rispetto dovuto all'unicità delle singole esperienze di vita, si può considerare quello di Geve il corrispettivo in termini visivi del Diario di Anne Frank. Due testimonianze pressoché uniche che raccontano l'esperienza concentrazionaria dal punto di vista dei bambini.»

A patrocinare l’iniziativa, tra le altre organizzate in occasione della “Giornata della memoria”, non potevano mancare il sindaco della città Piero Fassino e l’assessore alla Cultura Maurizio Braccialarghe, il cui invito è quello di prender parte all’evento (previsto fino al 13 maggio 2012). «Dare modo ai torinesi di meditare di fronte alle immagini realizzate nel 1945 dall’adolescente Thomas Geve, appena liberato da Buchenwald, con l’animo di raccontare la tremenda realtà del Lager, è un’encomiabile iniziativa del Museo della Resistenza e della Deportazione, in occasione del Giorno della Memoria. - Questo, il loro auspicio- I suoi disegni rappresentano un vivido ricordo della Shoah, la testimonianza di una spaventosa tragedia del Novecento e un monito affinché quelle atrocità non si ripetano mai più»

Come riconoscimento dell’alto valore civile dell’iniziativa, inoltre, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto omaggiare l’esposizione con una propria medaglia di rappresentanza: «Ringraziamo di cuore Thomas Geve per avere accettato l’invito a lasciare per qualche giorno Israele, dove oggi vive. I lettori hanno già apprezzato, grazie alla pubblicazione lo scorso anno da Einaudi, la sua testimonianza».

La memoria conserva in sé le tracce dell’identità di ciascuno. Preservarla deve essere un dovere, ma soprattutto, l’istinto genuino per chiunque di voler sopravvivere alle tragedie del nostro tempo, senza dimenticare nemmeno per un attimo, il grado di atrocità che le ha caratterizzate e tutti coloro che ne hanno sofferto in prima persona.

 

info sul sito www.museodiffusotorino.it/

 

Rosa Maria Curci