L’atleta delle Fiamme Gialle non ha superato le conseguenze della caduta in allenamento a La Parva
Una tragedia ha colpito lo sci azzurro e tutto lo sport italiano. A due giorni dalla caduta in allenamento sulle Ande cilene, è morto a Santiago del Cile Matteo Franzoso, 25 anni, talento della nazionale di discesa libera. L’atleta avrebbe compiuto 26 anni il prossimo 16 settembre.
L’incidente e i soccorsi
L’incidente è avvenuto sabato 13 settembre durante una sessione di allenamento a La Parva, 50 chilometri dalla capitale cilena. Franzoso ha affrontato male un piccolo salto del tracciato, è stato sbalzato in avanti oltre due file di reti e ha impattato violentemente contro una staccionata posta a margine della pista.
Trasportato d’urgenza in elicottero, il giovane sciatore delle Fiamme Gialle, cresciuto sciisticamente al Sestriere, è stato ricoverato in terapia intensiva, indotto in coma farmacologico e intubato. Nonostante gli sforzi dei medici e la vicinanza della famiglia giunta dal Piemonte, il suo fisico non ha retto alle gravi conseguenze del trauma cranico e dell’edema cerebrale.
Il ricordo di un ragazzo solare
Compagni e tecnici lo descrivono come un ragazzo solare, sorridente e gentile. Sul suo profilo social amava condividere momenti ironici, allenamenti e passioni sportive anche al di fuori dello sci. Era arrivato in Cile il 6 settembre insieme ai velocisti azzurri Casse, Schieder, Bosca, Innerhofer, Alliod, Molteni, Abbruzzese e Franzoni, oltre a Dominik Paris.
Una carriera in crescita
Franzoso era stato quarto ai Mondiali junior di Narvik 2020 in discesa libera. Aveva esordito in Coppa Europa il 13 dicembre 2017, conquistando nel 2021 a Zinal la sua unica vittoria nel circuito nel superG. Sempre nel 2021 aveva debuttato in Coppa del Mondo a Val Gardena.
In totale 17 presenze tra superG (11) e discesa (6), con miglior piazzamento il 28° posto nel superG di Cortina d’Ampezzo del gennaio 2023. Nello stesso anno aveva vinto il titolo italiano nella combinata. L’ultima gara in Coppa del Mondo era stata a marzo 2025 a Kvitfjell, in Norvegia.
Le reazioni
“È una tragedia per la famiglia e per il nostro sport” – ha dichiarato il presidente FISI Flavio Roda, che ha espresso il cordoglio di tutta la Federazione. A sollevare interrogativi sulla sicurezza delle piste è intervenuto anche Alessandro Garrone, presidente dello Sci Club Sestriere, ricordando i recenti incidenti costati la vita a Matilde Lorenzi e Marco Degli Uomini: “Le regole sulla sicurezza devono essere riviste. Non è più possibile considerare le piste di allenamento di seconda categoria rispetto a quelle di gara”.