Estero

UE, parla Barroso: l'accordo non basta

ROMA, 13 DICEMBRE 2011- Il Presidente della Commissione dell’Unione Europea parla all’indomani dell’accordo, raggiunto lo scorso 9 dicembre dal Consiglio europeo, e dichiara in seduta plenaria a Strasburgo: ‘’ l’accordo non è abbastanza’’. Sulla questione si sono successivamente espressi anche Olli Rehn, commissario agli affari economici, e Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio Europeo. [MORE]


Il presidente della Commissione, Josè Manuel Barroso, ha spiegato che l’accordo raggiunto nel summit solo pochi giorni fa è un passo in avanti, ma da solo non è sufficiente. Infatti ‘’il problema non è solo di conti pubblici ma anche finanziario’’. Principalmente, il patto della settimana scorsa si è concentrato sul raggiungimento di un’unione fiscale basato sulla convergenza delle economie dei paesi europei, ad esclusione della Gran Bretagna, che ha deciso di rimanere fuori dall’accordo. Ciò che occorre invece ai paesi dell’Ue sarebbe ‘’far ripartire la crescita e stimolare l’occupazione’’, pur con la consapevolezza che il patto raggiunto è un passo in avanti. Infatti, la crisi del debito è anche conseguenza di ciò che accadde pochi anni fa con la crisi immobiliare iniziata negli Stati Uniti. In ogni caso, il trattato che darà vita alla nuova unione fiscale europea sarà siglato a marzo, quando nascerà una nuova eurozona, che non comprenderà, appunto, il Regno Unito.


Commenti sono venuti anche dal Presidente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy, il quale ha dichiarato che l’Eurozona si trova di fronte ‘’una lunga strada’’ da percorrere ‘’per ripristinare la fiducia’’, e ‘’servirà tempo per correggere gli errori fatti a Maastricht’’. Insomma, non si prospetta un periodo facile per l’unione monetaria, che dovrà riparare agli errori commessi nel passato.


Infine, anche il commissario agli affari economici, Olli Rehn, si è espresso, spiegando che il blocco della Gran Bretagna non eviterà il controllo sul debito inglese, poiché è già stato votato il six pack, che contiene regole rigide di sorveglianza rafforzata sui bilanci dei paesi. Rehn si è inoltre dichiarato dispiaciuto per la decisione del Regno Unito di non partecipare alla nuova unione di bilancio. In ogni caso, il veto della Gran Bretagna non inficerà la nascita della nuova unione fiscale europea.


Claudia Candelmo