CITTÀ DEL VATICANO, 13 MARZO 2014 – Un anno fa il conclave sceglieva un pontefice “quasi alla fine del mondo”, Jorge Mario Bergoglio, presto Francesco, il nome con cui ha firmato il suo pontificato guardando al Santo di Assisi e accendendo speranze di rinnovamento che non sono tardate ad arrivare.
Una “rivoluzione gentile”, fatta di piccoli gesti e di riforme importanti, da quelle interne, istituzionali, al rilancio del dialogo interreligioso, con uno sguardo avanzato sui cambiamenti in corso ma allo stesso tempo saldo ai pilastri del magistero della Chiesa, impegno che si traduce in umile servizio e in amorevole percorso «di conversione pastorale e missionaria, sostegno affettuoso nutrito di preghiera e di comunione fraterna», come sottolinea la presidenza della CEI nel ricordo di questa significativa data.
Il Santo Padre, un uomo che è rimasto se stesso, in mezzo alla folla oceanica o lontano dai riflettori, dove ha deciso di trascorrere questo primo anniversario – si trova ad Ariccia, in ritiro per gli esercizi spirituali di Quaresima. Nonostante il vasto consenso di opinione pubblica (secondo dati Eurispes, l’87 % degli Italiani gli da fiducia), esemplare in tal senso la candidatura al premio Nobel per la pace e il titolo di “Uomo dell’anno” 2013 per il Time (nella motivazione della rivista statunitense, si legge: «il leader della chiesa cattolica è diventato una nuova voce della coscienza»), il Papa argentino rifugge la popolarità e il successo, «Dipingere me come Superman o come una star mi pare offensivo. Sono un uomo che ride, piange e ha amici, una persona normale», come ha recentemente dichiarato.[MORE]
Molto apprezzato non solo dai fedeli dunque, un dato di fatto su cui concorda la stampa anche laica. A riguardo, su Repubblica si legge un brano inedito del Santo Padre, tratto dal suo volume “La bellezza educherà il mondo” (edito da EMI), dove è tratteggiata la «pedagogia della bellezza», la passione educativa che traspare da ogni suo intervento pubblico.
«Salta all’occhio il fatto che nel corso della storia si siano moltiplicati, e continuino a moltiplicarsi anche oggi, i fondamentalismi. In sostanza si tratta di sistemi di pensiero e di condotta assolutamente imbalsamati, che servono da rifugio», è questo l’incipit del frammento riportato. «Il “possesso” della verità di tipo fondamentalista - ammonisce Papa Francesco - manca di umiltà: pretende di imporsi sugli altri», mentre «la verità è sempre “ragionevole”» e «si nutre di dialogo»; «la sfida consiste nel mantenersi aperti al punto di vista dell’altro, senza fare delle nostre convinzioni una totalità immobile».
(Foto: time.com)
Domenico Carelli