KIEV, 22 AGOSTO 2014 – Novanta dei 280 camion che componevano il convoglio di aiuti umanitari inviato dalla Russia hanno varcato i confini ucraini senza la scorta della Croce Rossa internazionale.
La decisione di Mosca
«Non possiamo più sopportare questo oltraggio, queste chiare bugie e questo rifiuto di Kiev di giungere a un accordo. La Russia ha deciso di agire. –Ha scritto il ministro degli Esteri moscovita in una nota da poco diffusa– La nostra colonna di aiuti umanitari si è messa in movimento verso Lugansk». I novanta camion hanno attraversato la frontiera di Izvaryne scortati da un gruppo di separatisti, hanno cominciato ad attraversare la frontiera di Izvaryne.
La reazione di Kiev
Per Valentyn Nalivaychenko, capo del servizio di sicurezza di Kiev, l’entrata del convoglio nei confini ucraini è «un’invasione diretta» dello Stato ucraino. Il Ministro ha assicurato che il governo ucraino resterà «in contatto con il Comitato internazionale della Croce Rossa». «La responsabilità della sicurezza del convoglio russo –ha dichiarato il portavoce Andrei Lysenko – su un territorio temporaneamente non controllato dalle forze ucraine è esclusivamente della Federazione russa».
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L'UE
Il governo di Kiev ha fatto sapere che il convoglio carico di aiuti umanitari non sarà in alcun modo attaccato dalle forze ucraine, onde evitare qualsiasi tipo di provocazione. L’UE ha ribadito che «l’aiuto umanitario della Russia debba essere consegnato nel pieno rispetto delle regole internazionali, attraverso organizzazioni internazionali competenti e con il consenso delle autorità ucraine».
(foto www.online-news.it)
Elisa Lepone