Un mondo che si agita come il mare!
Fantasticherie del cuore Calabria

Un mondo che si agita come il mare!

lunedì 6 marzo, 2017

Leggere oggi un giornale o seguire un qualsiasi notiziario televisivo significa essere bombardati da mille episodi di corruzione; ladrocinio; violenza; violazione del giuramento istituzionale, ecc. C’è molta sfiducia in giro, ma spesso è la gente stessa inconsapevolmente o meno ad avallare uno stato di cose che sta implodendo. Manca poco! Se usciamo dai nostri confini nazionali è la stessa cosa. C’è una regressione morale che investe l’uomo nella sua formazione sociale e rende a cascata tutto debole e instabile. Ma in molti non lo capiscono. Si parla in giro di formule nuove da inseguire in economia o nell’amministrazione centrale e locale; di partiti da sostituire se si tratta di elezioni; di modelli internazionali da rincorrere per dare slancio al Paese. Tutto, in ogni campo, viene puntato sulla sostituzione. [MORE]

Chiarisco che una operazione del genere potrebbe di sicuro andar bene, non vorrei essere frainteso, se però si proceda di pari passo ad una rivoluzione interiore, capace di mettere al centro quella legge morale, ormai oggetto solo di dibattitti televisivi. L’uomo non sarà in grado di cambiare nulla intorno a sé, se non prima farà una profonda azione di risanamento interiore personale e collettivo. A questo impegno sostanziale deve seguire necessariamente una conversione del cuore, per poter vedere all’esterno la verità delle cose e non la loro falsità truccata a modello esemplare di vita. Necessita una presa d’atto del limite del proprio pensiero, se distaccato dalla sapienza divina. Partire da sé stessi e vergognarsi di attingere la verità da Dio, significa in partenza limitare le potenzialità infinite che l’uomo possiede. Si può arrivare comunque anche a grandi successi, ma se i piedi saranno di argilla “il gigante” cadrà.

Essere moderni e andare di pari passo con i tempi attuali, significa forse rinnegare il vangelo e abolire ogni legge che viene del Signore? Se ci guardiamo intorno sembra che sia proprio così. C’è un mondo che dissacra tutto ciò che viene dalla cristianità, anche perché qualunque cosa faccia interrogare un individuo dal di dentro, evidenziando le proprie incongruenze strutturate, è bene metterla ai margini, più che ascoltarla e porsi in discussione. Lo struzzo è oggi il migliore alleato dell’uomo. Ma se le cose non si vedono, non significa che non esistano. Le crepe mentali e spirituali nel tempo diventeranno più profonde, provocando smottamenti e crolli inaspettati. La cosa peggiore nella vita è poi imbrogliare sé stessi. È in questi casi che si immagina un Cristo che non è Cristo; una Chiesa che non è una Chiesa di Dio; un uomo che non è un uomo del Signore. Anche questa strada porta alla solitudine.

Far finta di non vedere la realtà o di scambiarla con le forme a sé più comode inquina di fatto qualsiasi attività umana. È da qui che derivano le storture che ogni giorno leggiamo o sentiamo in TV. Ma come riconoscere allora le cose per quello che sono e la verità per quella che è, senza uniformarle al limite di ognuno? Risponde, tra l’altro, il teologo Mons. Di Bruno: “Chi può dirci chi è Cristo, la Chiesa, l’uomo, il ministro di Cristo è solo la Scrittura. Per Giovanni era l’Antico Testamento e Gesù lo rimanda ad esso. Per il cristiano è anche il Nuovo Testamento e all’intera Scrittura si deve ricorrere se si vuole conoscere Cristo e dalla conoscenza di Cristo ogni altra realtà esistente: Chiesa, cristiano, uomo, mondo”. Fuori da questa cornice si depista il vero messaggio cristiano, aprendo alla tentazione che facilmente si insinua nei pensieri. Da qui il vedere le cose per come si voglia, ma anche il fallimento personale e il male fatto agli altri.

 Egidio Chiarella
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