Un ombrellino nel cuore che salva la vita
Salute Lombardia

Un ombrellino nel cuore che salva la vita

lunedì 30 marzo, 2015

30 MARZO 2015 - Si è tenuta venerdì 27 e sabato 28 marzo ad Oreno (MB) la seconda edizione di LAA Italian Club, l’unico evento scientifico italiano completamente dedicato agli operatori sanitari impegnati nella diffusione della procedura di occlusione dell’auricola atriale sinistra. L’evento è stato promosso da St Jude Medical, multinazionale impegnata nello sviluppo di dispositivi medici ed è patrocinato da AIAC (Associazione Italiana di Aritmologia e Cardiostimolazione) e GISE (Società Italiana di Cardiologia Invasiva).

L’incontro ha rappresentato un’importante occasione di confronto su tutti gli aspetti clinico-procedurali. esperti di diverse specialità hanno discusso su una tematica importante che vede al centro pazienti affetti da fibrillazione atriale (FA) che necessitano di un trattamento alternativo mini-invasivo, che può evitare ictus cerebrali ed eventi emorraggici.

L’evento ha coinvolto cardiologi clinici, cardiologi interventisti, ecocardiografisti, elettrofisiologi, ematologi, gastroenterologi, geriatri, nefrologi e neurologi di tutti Italia. [MORE]

Le malattie legate al sistema cardiocircolatorio costituiscono la prima causa di morte in Italia con 240.000 decessi l’anno, pari al 42% di tutti i decessi.
Le aritmie cardiache rappresentano circa il 35% di tutte le malattie cardiovascolari e determinano circa il 40% dei ricoveri ospedalieri in cardiologia. In particolare la fibrillazione atriale è l'aritmia più frequente e colpisce fino al 5% di tutta la popolazione adulta. E’ considerata una delle patologie cardiache a maggior rischio di tromboembolie sistemiche e l’ictus cerebrale rappresenta la più frequente e drammatica manifestazione embolica correlata a quest’aritmia. Si tratta di ictus spesso estesi, disabilitanti e gravati da un’elevata mortalità e da ingenti costi sociali.

La FA è un’alterazione del normale ritmo cardiaco che porta ad una contrazione anomala ed accelerata delle camere cardiache atriali. Per questo motivo si formano dei trombi (coaguli di sangue) all’interno dell’atrio sinistro (il 90% di questi sono nell’auricola sinistra, una piccola tasca presente nel cuore).

“La fibrillazione atriale costituisce un problema sanitario e sociale importante. E’ fondamentale gestire i pazienti affetti da FA in modo appropriato per prevenire e curare tale aritmia e per ridurre gli eventi avversi ad essa conseguenti. Oggi, grazie all’uso delle strategie terapeutiche più innovative e con una adeguata indicazione al trattamento, è possibile prevenire i fenomeni cerebro-vascolari che rappresentano una delle conseguenze più drammatiche della fibrillazione atriale”, sottolinea il Dr. Paolo Della Bella, Primario dell'Unità di Aritmologia ed Elettrofisiologia Cardiaca dell'Ospedale San Raffaele di Milano.

Dati di letteratura dimostrano che oltre il 90% dei trombi in pazienti affetti da fibrillazione atriale non valvolare originano dall’auricola dell’atrio sinistro. Chiudere l’auricola sinistra con appositi dispositivi riduce in modo significativo il rischio di ictus, anche in assenza di terapia anticoagulante. Lo sviluppo di apposite tecnologie ha reso disponibili protesi in grado di occludere per via percutanea l’auricola in modo realmente poco invasivo

“I pazienti in FA controindicati alla terapia farmacologica, trovano nella terapia di occlusione dell’auricola sinistra una nuova opzione terapeutica. La procedura, che consiste nell’introduzione di un ombrellino in auricola sinistra, permette l’esclusione completa dell’auricola, riducendo significativamente il rischio di eventi ischemici ed emorragici” sottolinea il Dott. Sergio Berti, Direttore dell’Unità Operativa di Cardiologia Fondazione Gabriele Monasterio C.N.R.-Regione Toscana Ospedale del Cuore.

La letteratura evidenzia che la terapia anticoagulante orale (TAO), sebbene sia la prima opzione terapeutica, presenta ancora diverse limitazioni: è una terapia difficile da attuare e seguire regolarmente sia per il medico che per il paziente in quanto questi farmaci possono interferire con altri farmaci o alimenti, aumentando significativamente il rischio di emorragie (gastrointestinali, cerebrali etc).

Nella pratica clinica, tutto ciò si traduce in un’ampia sottoutilizzazione della TAO, con un significativo numero d’interruzioni del trattamento; infatti, si calcola che meno del 40% dei pazienti con indicazioni a TAO siano effettivamente trattati e quindi esposti ad un elevato rischio di ictus cerebrale.

Studi preliminari sull’uso dei dispositivi di occlusione dell’auricola sinistra per il trattamento preventivo delle tromboembolie celebrali in pazienti con fibrillazione atriale hanno riportato risultati molto incoraggianti sia in termini di sicurezza che di efficacia. Attualmente la chiusura percutanea dell’auricola sinistra è indicata in pazienti con fibrillazione atriale permanente, alto rischio di ictus e controindicazione all’anticoagulante per alto rischio di sanguinamento.

Il dispositivo utilizzato per la chiusura percutanea dell’auricola sinistra si inserisce attraverso un catetere nella vena femorale (procedura percutanea), che viene portato in atrio sinistro attraverso puntura transettale (creazione di un piccolo foro nel setto atriale) e quindi si posiziona come un ombrellino all’imbocco dell’auricola sinistra escludendola completamente.

(notizia segnalata da Pamela Notaro)


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