Unioni civili si, unioni civili no!

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18 GENNAIO 2016 - Non stiamo parafrasando il ritornello della celebre canzone “La terra dei cachi” di Elio e le storie tese, ma dato un titolo al dibattito di questi giorni, fuori e dentro il Parlamento, riguardo al DDL Cirinnà. Il provvedimento, che andrà in aula al Senato nell’ultima settimana di gennaio, prevede anche in Italia la regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso ed una apposita disciplina delle convivenze. Penso che nessuno mai in una società democratica abbia in cuore di lottare, per sottrarre alle persone quei diritti che contribuiscano a fare avanzare civilmente le nostre comunità. L’Italia in questa direzione è di sicuro tra gli stati del mondo più avanzati, in cui è possibile vivere una qualità della vita tra le più stabili e comunque aperta alle legittime trasformazioni che migliorano la vita degli esseri umani, al di là delle differenze di sesso, di censo o di altro. Il 30 gennaio a Roma una grande manifestazione di popolo a tutela della famiglia e dei figli.  [MORE]

Il DDl che dovrà essere convertito in questi giorni in legge, teoricamente si presenta come un passo in avanti verso il rafforzamento della libertà individuale e di quelli condizioni di debolezza che interessano coloro che si dicono contrari al matrimonio, civile o religioso, per stare assieme. Ben vengano delle norme legislative in grado di garantire i singoli, rispetto ad alcune conquiste sociali ad oggi negate, ma senza tentare di equiparare una qualsiasi forma di convivenza, etero o meno, con la famiglia naturale composta da un uomo ed una donna. Il valore ontologico di quest’ultima è il “Dna” di una struttura che va oltre il sociale e che ha le sue radici nell’essenza naturale del creato. Non può un volontà umana, pur se maggioritaria, su questioni così sensibili e centrali per l’equilibrio generale del pianeta, impossessarsi di un principio che non ha nulla di soggettivo e che tende ad imitare un modello essenziale, da sempre garanzia per l’armonia del mondo.

Le unioni civili che tendono ad essere equiparate alla famiglia naturale e che già prevedono una certa forma di adozione, fanno parte, purtroppo, di un “progetto” in crescendo: divorzio, aborto, eutanasia, unioni tra gli stessi sessi, matrimonio tra gli stessi sessi, equiparazione di ogni matrimonio, naturale e contro natura, diritto all’adozione, diritto alla procreazione con utero in affitto, ecc. Il progetto è uno! Aperta la porta ad una parte di esso, subito si lavora per aprire le altre porte, fino a sconvolgere ogni armonia di base. Dice bene il segretario della Conferenza Episcopale Italiana, Mons. Nunzio Galantino, che qui non si tratta di fare una battaglia di vecchio stampo; né di indire una nuova crociata, ma di mettere in campo un impegno di alto profilo. Tutto questo non certo per far rissa rispetto ad un’altra posizione, ma per organizzare le migliori sensibilità del Paese e del Parlamento, mantenendo quell’equilibrio sociale che ha retto il mondo, in ogni suo passaggio storico.

Mons. Costantino Di Bruno, in una dichiarazione su zenit.org, ha messo in guardia la società di oggi nel voler raggiungere traguardi che non hanno nulla a che vedere con il progresso sociale e morale dell’individuo. Si tratta di un benessere immediato che non è tale, se di fatto non rispetta il senso alto dei principi naturali. Per quanto riguarda le unioni civili, tra l’altro, aggiunge: “…Se si tratta di unioni tra uomo e uomo e donna e donna, equiparandole al matrimonio, qui si è contro la verità della natura. Se a questo si aggiunge anche la possibilità dell’adozione, la verità della natura viene offesa anche nell’adozione. Si costringe un bambino a vivere in un ambiente contro la sua stessa natura. Il rischio, commenta il teologo, “è che la falsità viene proclamata verità”. Unioni civili sì, unioni civili no! Il dibattito, ma non lo scontro, sia comunque proficuo per l’intero Paese. L’essenziale è ricordare che non vi sono conquiste sociali fondate su una errata antropologia, altrimenti domani tutto potrebbe essere una conquista sociale, persino l’omicidio, lo stupro, il furto….!

 

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Egidio Chiarella

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Scritto da Egidio Chiarella

Giornalista di InfoOggi

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