Cronaca

Unipol-Bnl, per la Corte d'Appello: «Il fatto non sussiste». Assolti Fazio e altre 12 persone

MILANO, 07 DICEMBRE 2013 – Ieri, i giudici della terza sezione penale della Corte d'appello di Milano - nell’ambito del secondo processo di appello sulla tentata scalata di Unipol a Bnl del 2005 - hanno decidere di assolvere dal reato di aggiotaggio «perché il fatto non sussiste»: l'ex governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio e altre 12 persone, tra cui gli ex vertici di Unipol, Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti.

Ai sopraindicati imputati assolti, si aggiungono: l'ad di Unipol Carlo Cimbri, gli immobiliaristi Danilo Coppola, Stefano Ricucci e Giuseppe Statuto, l'eurodeputato del Pdl Vito Bonsignore, il finanziere Emilio Gnutti, il banchiere Bruno Leoni, l'editore Francesco Gaetano Caltagirone e i fratelli Ettore e Tiberio Lonati. [MORE]

Questo, nonostante, il sostituto procuratore generale di Milano, Felice Isnardi - nel corso della sua requisitoria, il 30 ottobre scorso – avesse chiesto ai giudici della terza corte d'appello penale di dichiarare la prescrizione del reato di aggiotaggio contestato (che comunque andato in prescrizione lo il 19 dicembre 2012., dichiarando – allo stesso tempo - la responsabilità degli imputati, ai fini dei risarcimenti e delle sanzioni pecuniarie applicate alle società Unipol, Bper e Hopa, imputate nel processo in virtù della legge 231/2001, in merito alla responsabilità amministrativa degli enti.

Così, questa assoluzione in secondo grado, si aggiunge anche a quella del primo processo in appello - lo scorso 30 maggio 2012 – dove era stata confermata solo la condanna per insider trading di Consorte e Sacchetti (rispettivamente ad un anno e sette mesi e a un anno e sei mesi di carcere). Tuttavia, la Corte di Cassazione, giusto un anno fa - il 7 dicembre 2012 – aveva deciso di annullare con rinvio quella sentenza di appello di assoluzione. A seguito di ciò, si é celebrato un processo di appello bis, che - comunque sia - ha avuto lo stesso esito del primo.

Altresì, la Corte d’Appello ha proceduto anche a revocare le sanzioni pecuniarie che erano state applicate a Unipol, Banca popolare dell'Emilia Romagna e Hopa e la provvisionale di 15 milioni di euro disposta in favore della parte civile Banco di Bilbao che - a sua volta - è stata condannata a pagare le spese processuali.

Infine, le motivazioni della sentenza verranno pubblicate entro il 31 gennaio 2014.

(Fonte: corriereinformazione.it)

Rosy Merola