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WASHINGTON, 27 APRILE – L’amministrazione Trump ha annunciato un giro di vite sulla Corea del Nord. Alle crescenti preoccupazioni per l’escalation della tensione con Pyongyang, Washington ha risposto anticipando l’attivazione del sistema di difesa missilistica Thaad (Terminal High Altitude Area Defense), originariamente prevista per fine anno.
Il sistema verrà collocato in Corea del Sud. Stando alle parole rivolte mercoledì scorso al Congresso dal comandante delle forze statunitensi nel Pacifico Adam Harry Harris, servirà a garantire maggior protezione a Seoul, storicamente alleata degli USA.[MORE]
Nonostante ciò, l’opinione pubblica sud Coreana è divisa sul punto: non pochi temono che una simile decisione possa mettere a repentaglio la sicurezza del Paese, rendendolo un bersaglio per un eventuale attacco dei propri vicini del nord. Le attrezzature sono infatti arrivate a Seonju tra le proteste della popolazione locale.
Anche la Cina non ha gradito la scelta dell’amministrazione Trump. Pechino teme che il sistema possa interferire con le proprie strumentazioni di difesa e ritiene che la sua attivazione modifichi gli equilibri di potere nella regione.
La decisione di Washington arriva nel momento di massima tensione. Dopo una serie di test missilistici e la minaccia di ulteriori test nucleari da parte di Pyongyang, il vice presidente statunitense Mike Pence ha infatti messo in guardia la Corea del Nord dal mettere alla prova il presidente Trump. Nella giornata di martedì, poi, un sottomarino americano ha raggiunto un gruppo di navi da guerra nelle operazioni in corso nelle acque della Penisola, mentre nei giorni passati Kim-Jong-Un ha minacciato di essere pronto ad affondare una portaerei americana.
L’amministrazione USA ha inoltre deciso di rendere ulteriormente stringenti le già dure sanzioni nei confronti di Pyongyang.
L’obiettivo della politica di Trump è quello di smantellare l’arsenale missilistico e nucleare nord Coreano e di scoraggiarne un ulteriore sviluppo, esercitando pressioni sia con gli stati alleati nella regione, sia attraverso un inasprimento delle sanzioni economiche e commerciali.
Paolo Fernandes
Foto: gulfeyes.net
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