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WASHINGTON, 20 DICEMBRE – Trump è ufficialmente il 45° presidente degli Stati Uniti, la votazione dei grandi elettori ha infatti confermato l’elezione del tycoon superando la soglia dei 270 voti elettorali assicurandogli l’accesso alla Casa Bianca.[MORE]
Le proteste Nessuna sorpresa – si pensava ad un ripensamento dell’ultimo momento – per il magnate la cui elezione prosegue liscia seppur contornata da proteste. In Pennsylvania, nonostante centinaia di manifestanti siano scesi in piazza ieri contro Trump ad Harrisburg, tutti e 20 i grandi elettori dello stato hanno confermato la sua elezione. Anche nello Utah, la fazione del "mai-Trump" hanno urlato "vergogna" ai sei grandi elettori dello stato che si apprestavano ad esprimere il loro voto a favore di Trump a Salt Lake City. Proteste anche nella capitale americana, Washington Dc, al grido di "no-Trump, no KKK (Ku Klux Klan), no fascisti Usa".
«Con questo storico passo possiamo guardare al brillante futuro che abbiamo davanti — ha dichiarato in una nota il tycoon - I voti ufficiali espressi dal collegio elettorale hanno superato con un margine molto ampio quota 270, molto più grande di quanto non avessero immaginato i media. Lavorerò sodo per unire il nostro Paese ed essere il presidente di tutti gli americani», ha promesso il presidente eletto.
Gli infedeli Il magnate repubblicano ha ottenuto il voto di 304 grandi elettori contro 306 che gli sarebbero spettati in base al verdetto dell'urna popolare dello scorso 8 novembre. A tradire Trump sarebbero stati due "infedeli" in Texas, proprio lo Stato che ha reso ufficiale la sua elezione facendogli superare la soglia dei 270 voti del collegio elettorale: i voti sono stati destinati al governatore dell'Ohio, John Kasich, e all'ex parlamentare Ron Paul.
Maria Azzarello
[fonte immagine: politico.com]
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