Estero

Usa, terza notte di scontri e proteste a Charlotte: morto il dimostrante ferito

CHARLOTTE, 23 SETTEMBRE - Terza notte consecutiva di proteste a Charlotte, in North Carolina, dove centinaia di manifestanti hanno marciato per ore mostrando cartelli e rimanendo per strada anche dopo la mezzanotte, quando è scattato il coprifuoco indetto dopo i disordini dei giorni precedenti dal sindaco Jennifer Roberts per vietare le manifestazioni fino alle 6 del mattino. Anche il governatore della North Cartolina aveva dichiarato lo stato di emergenza in città, dando il via libera all’intervento della Guardia Nazionale per affiancare la Polizia che presidia Charlotte in assetto antisommossa. [MORE]

A scatenare nuovamente la protesta è stato l'annuncio da parte del capo della polizia della città della Carolina del Nord, Kerr Putney, che non sarà pubblicato il video che mostra come gli agenti hanno sparato a Keith Lamont Scott, l'afroamericano ucciso dalla polizia. Proprio Putney ha rivelato che il video non fornisce la prova visiva del fatto che l'uomo fosse armato, come invece la polizia continua a sostenere. La notte scorsa è arrivata la notizia della morte di Justin Carr, il giovane di 26 anni ferito da un colpo di arma da fuoco durante gli scontri con la polizia mercoledì notte.

"Non si può tollerare la violenza. Non si può tollerare la distruzione dei beni", ha detto alla Cnn il governatore repubblicano della Carolina del Nord Pat McCrory. Anche il presidente Barack Obama, tramite il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, ha invocato equilibrio ai dimostranti. "Il presidente crede profondamente al diritto delle persone di protestare. Ma la popolazione non deve utilizzare la scusa della contestazione per commettere atti di violenza o vandalismo".

 

Giuseppe Sanzi