ventimiglia, 17 aprile 2011 - Hanno lasciato l'Italia, e cioè Ventimiglia, nel primo pomeriggio di ieri, dopo essere passati allo sportello dell'Ufficio immigrazione del Locale Commissariato per ritirare il loro permesso di soggiorno valido per sei mesi, i primi venti tunisini che, insieme a molti altri, hanno, sin dal momento del loro sbarco clandestino nell'isola di Lampedusa, manifestato l'idea di ricongiungersi con parenti ed amici nelle ricche nazioni dell'Europa del Nord. Lo hanno fatto nel più semplice dei modi, attraversando cioè la frontiera a bordo del treno regionale in partenza dalla città dell'estremo Ponente ligure alla tredici e quarantasette come se fossero lavoratori frontalieri qualsiasi. Il regionale era diretto a Nizza. Pure il [MORE]Sindaco del Pdl che regge le sorti di Ventimiglia, Gaetano Scullino, ha voluto rendersi personalmente conto della situazione ed ha sperato fortemente che il primo mini- esodo di magrebini verso la Nazione d'oltralpe non incontrasse alcun intralcio sì da diventare presto nulla più del primo di una lunga serie. Le prime notizie certe sembrano dare ragione al Governo italiano in materia di libera circolazione nell'area Schengen di questi ex- clandestini ormai sanati e sono senz'altro di sollievo per i politici ventimigliesi.
I venti tunisini di ieri sono stati minuziosamente controllati a bordo del convoglio da agenti delle Crs transalpine ma di loro uno solo è stato respinto in Italia.Il Ministro degli Interni transalpino, il duro Claude Gueant, ha invece informato la stampa internazionale sostenendo che, secondo l'ultimo rapporto inviatogli dal Prefetto di Nizza, Dipartimento delle Alpi Marittime, nessun magrebino sinora ha oltrevalicato il confine tra Italia e Francia. “ Gli immigrati a cui l'Italia ha concesso il permesso di soggiorno temporaneo se non hanno ne passaporto ne soldi a sufficienza non potranno entrare in Francia: lo dice il trattato di Schengen”, ribadisce una nuova circolare che il Governo francese ha inviato a tutti i Prefetti d'oltralpe. L'impressione è che, però, il Ministero francese continui a mostrare i muscoli per non concedere la minima soddisfazione al collega italiano Roberto Maroni ma che, in realtà, si sia deciso di allentare i controlli intorno al famoso “ muro” di poliziotti eretto a Mentone, prima città francese della Costa Azzurra. I francesi con i loro reparti d'assalto, le molto temute Crs, continueranno a presidiare le stazioni di quest'ultima cittadina e cioè Mentone- Garavan e Mentone- Città, salendo a bordo dei treni regionali su cui si sospetta ci siano questi tunisini che nessuno vuole, ma l'impressione è che alla fine pure la Francia contribuirà a svuotare Ventimiglia dalla numerosa ed invasiva presenza di questi disperati che, in gran parte, dall'Italia vogliono solamente transitare.
Sergio Bagnoli
Venti tunisini dopo aver ricevuto il permesso temporaneo di soggiorno sono entrati in Francia
Tempo di lettura: ~2 min