"Viavai", il progetto di scambio culturale tra Svizzera e Lombardia per valorizzare l'italianità

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MILANO, 18 OTTOBRE 2013 - Questa mattina, presso il Consolato di Svizzera in via Palestro a Milano, sono stati presentati in anteprima i 19 progetti binazionali che fra l’autunno 2014 e la primavera del 2015 animeranno lo scambio culturale «Viavai», il progetto nato allo scopo di intensificare i rapporti culturali e artistici tra la Lombardia e la Svizzera.
I promotori di questa iniziativa sono la Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia, in partenariato con i cantoni Ticino e Vallese, la città di Zurigo, la fondazione Ernst Goehner e con il patrocinio della Regione Lombardia.

Sono intervenuti per sottolineare l’importanza di questo progetto il Console generale di Svizzera a Milano, Massimo Baggi, l’assessore alla cultura della Regione Lombardia Cristina Cappellini, e il presidente della Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia Mario Annoni.[MORE]

Il sottotitolo del progetto è «Contrabbando culturale Svizzera-Lombardia», un riferimento in chiave ironica al traffico clandestino di merci, ma che in questo caso rimanda allo scambio culturale e di idee che sta alla base dell’evoluzione artistica.

«Viavai» nasce prendendo spunto da fattori come il ruolo chiave del Canton Ticino nei rapporti tra Svizzera e Italia e dallo sviluppo economico e tecnologico di capitali europee dell’industria culturale come Milano e Zurigo, con un occhio di riguardo ad Expo 2015.

I 19 progetti artistici che daranno vita a «Viavai» e che spaziano tra letteratura, arte, teatro, danza, design, musica, alimentazione e nuove tecnologie, si sviluppano attorno a due assi tematici: da una parte l’asse transfrontaliero, che pone al centro una riflessione sull’importanza della lingua e della cultura italiana nei territori di confine e valorizza l’italianità come fondamento dell’identità elvetica ed europea, dall’altra l’asse transalpino, che coinvolge principalmente i centri urbani di Milano e Zurigo e indaga il rapporto tra arte e tecnologia.

Paolo Massari

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Scritto da Paolo Massari

Giornalista di InfoOggi

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