Violenza sessuale: approvato il principio del “consenso libero e attuale”
La Camera introduce una svolta storica: senza consenso esplicito, ogni atto sessuale è reato.
L’emendamento sul “consenso libero e attuale” è stato approvato il 12 novembre 2025 dalla Commissione Giustizia della Camera. La differenza principale rispetto alla normativa precedente è che non serve più dimostrare violenza, minaccia o costrizione: basta l’assenza di consenso esplicito per configurare il reato di violenza sessuale.
L’emendamento bipartisan è stato presentato da Michela Di Biase (PD) e Carolina Varchi (FdI), l’accordo è stato sostenuto dalle leader di partito Elly Schlein e Giorgia Meloni, segnando un raro momento di convergenza politica.
Prima della riforma: L’articolo 609-bis del codice penale definiva la violenza sessuale come atto compiuto con violenza, minaccia o abuso di autorità. In alcuni casi, se la vittima non reagiva o non manifestava un dissenso esplicito (ad esempio restando paralizzata dalla paura), era difficile configurare il reato.
Dopo l’emendamento: La nuova formulazione stabilisce che qualsiasi atto sessuale senza consenso libero e attuale è violenza sessuale. Consenso libero: privo di coercizione, intimidazione o manipolazione. Consenso attuale: valido nel momento in cui l’atto si compie. La pena resta la reclusione da sei a dodici anni, ma ora la mancanza di consenso è sufficiente per configurare il reato
La riforma sul consenso libero e attuale segna un punto di svolta nella lotta contro la violenza di genere: per le donne, significa maggiore tutela, chiarezza giuridica e un messaggio culturale forte. Nel 2024, in Italia sono state uccise 113 donne, di cui 99 in ambito familiare; in Calabria, i femminicidi sono diminuiti, ma aumentano stalking e maltrattamenti.
In Italia, il numero di femminicidi è leggermente diminuito rispetto ai 96 del 2023, ma resta allarmante.
In Calabria, pur registrando meno omicidi, si segnala un aumento dei cosiddetti “reati spia”: stalking, minacce, violenza domestica
Questo emendamento, Riconosce il diritto delle donne all’autodeterminazione sessuale, senza dover dimostrare resistenza o coercizione. Elimina le zone grigie che spesso hanno portato a sentenze controverse o assoluzioni, anche in presenza di atti sessuali non consensuali. Rafforza la prevenzione, perché chiarisce che ogni atto sessuale senza un “sì” esplicito è reato, scoraggiando comportamenti abusanti.
Violenza sessuale: approvato il principio del “consenso libero e attuale”
La Camera introduce una svolta storica: senza consenso esplicito, ogni atto sessuale è reato.
L’emendamento sul “consenso libero e attuale” è stato approvato il 12 novembre 2025 dalla Commissione Giustizia della Camera. La differenza principale rispetto alla normativa precedente è che non serve più dimostrare violenza, minaccia o costrizione: basta l’assenza di consenso esplicito per configurare il reato di violenza sessuale.
L’emendamento bipartisan è stato presentato da Michela Di Biase (PD) e Carolina Varchi (FdI), l’accordo è stato sostenuto dalle leader di partito Elly Schlein e Giorgia Meloni, segnando un raro momento di convergenza politica.
Prima della riforma: L’articolo 609-bis del codice penale definiva la violenza sessuale come atto compiuto con violenza, minaccia o abuso di autorità. In alcuni casi, se la vittima non reagiva o non manifestava un dissenso esplicito (ad esempio restando paralizzata dalla paura), era difficile configurare il reato.
Dopo l’emendamento: La nuova formulazione stabilisce che qualsiasi atto sessuale senza consenso libero e attuale è violenza sessuale. Consenso libero: privo di coercizione, intimidazione o manipolazione. Consenso attuale: valido nel momento in cui l’atto si compie. La pena resta la reclusione da sei a dodici anni, ma ora la mancanza di consenso è sufficiente per configurare il reato
La riforma sul consenso libero e attuale segna un punto di svolta nella lotta contro la violenza di genere: per le donne, significa maggiore tutela, chiarezza giuridica e un messaggio culturale forte. Nel 2024, in Italia sono state uccise 113 donne, di cui 99 in ambito familiare; in Calabria, i femminicidi sono diminuiti, ma aumentano stalking e maltrattamenti.
In Italia, il numero di femminicidi è leggermente diminuito rispetto ai 96 del 2023, ma resta allarmante.
In Calabria, pur registrando meno omicidi, si segnala un aumento dei cosiddetti “reati spia”: stalking, minacce, violenza domestica
Questo emendamento, Riconosce il diritto delle donne all’autodeterminazione sessuale, senza dover dimostrare resistenza o coercizione. Elimina le zone grigie che spesso hanno portato a sentenze controverse o assoluzioni, anche in presenza di atti sessuali non consensuali. Rafforza la prevenzione, perché chiarisce che ogni atto sessuale senza un “sì” esplicito è reato, scoraggiando comportamenti abusanti.
Risponde l'esperto Dott.ssa Graziella Catozza