Chiesa e Società

"Voglio essere il sorriso di Dio" Esce il nuovo libro di Don Francesco Cristofaro

 Il mio si al Signore. Testimonianze di fede e di vita: Il nuovo libro di Don Francesco Cristofaro
10 storie che toccano il cuore


Dopo “Il mio si al Signore. Testimonianze di vita sacerdotali” (Tau editrice), con otto storie di sacerdoti che vivono e operano in tutta Italia nei diversi ambiti della vita, dalla parrocchia alle carceri, dagli ospedali alla strada, dalla tv alla radio, esce “Il mio si al Signore. Testimonianze di fede e di vita” (Tau editrice), un testo orientato al Sinodo dei giovani con dieci storie molto belle che toccano il cuore. Autore è don Francesco Cristofaro, conduttore televisivo e radiofonico, curatore di alcune rubriche sul settimanale Miracoli e su alcune testate online, Info Oggi, Papaboys, Cerco il tuo volto.[MORE]


«Non ho scelto storie straordinarie con miracoli eclatanti – racconta il sacerdote – solo l’ultima storia, quella di Rafal, ragazzo polacco è un miracolo. I medici avevano segnato la sua fine. Lui ancora vive. Le storie di miracoli esistono e lo sappiamo e ne avrei potuto selezionare tantissime. Volutamente ho scelto storie di vita ordinaria, storie di persone semplici che lottano tutti i giorni con la vita e con le sorprese, spesso spiacevoli che essa riserva. Storie di genitori e delle loro famiglie, storie di consacrati, storie di giovani che si erano smarriti. Elemento in comune in ogni storia è l’incontro con Gesù, forse in un momento di sofferenza, di smarrimento. Si sono fidati anche dinanzi all’incomprensibile e hanno aderito ad un suo progetto».


D. Come nasce questo libro?
Dopo la prima edizione de Il mio al Signore, in cui proponevo le testimonianze di alcuni sacerdoti, mi sono accorto che la gente è assetata di storie di speranza, storie buone, storie di vita vera. Siamo circondati da pessimismo e da tanta sofferenza. Queste storie diventano uno sprone a reagire, a lottare, ad aprirsi alla fede. Ed ecco la seconda edizione con dieci storie che toccano il cuore.


D. Tu dici che volutamente non hai scelto per le storie del tuo libro miracoli eclatanti. Perché?
Di quante storie si compone il mondo stesso che le contiene? Di tante quante sono le stesse persone che lo abitano. Ci sono uomini che non credono nei miracoli, ce ne sono altri che credono che ogni cosa sia un miracolo e ci sono uomini che hanno fatto della loro vita un miracolo vivente.
Il vero miracolo a mio avviso consiste infatti – e ve ne accorgerete dalle pagine del libro - nella straordinarietà di come queste vite sono vissute dai protagonisti, cioè, con la consapevolezza che il Signore è in ogni momento rifugio, sostegno e forza e per quanto noi uomini possiamo essere bravi, “in gamba”, niente può venire da noi se non sotto lo sguardo amorevole di Dio e con la sua benedizione.
Chi non è stato attraversato da una sofferenza, da un dolore, da una cicatrice indelebile? Chi non ha lottato? Chi non è caduto facendosi male? Chi non ha incontrato momenti di scoraggiamento? Chi, ad un certo punto, alzando gli occhi al cielo o rifiutandosi di farlo, non abbia pensato o detto: “Ci sei Signore?”, “Dove sei Signore?”, “Mi hai abbandonato Signore!” e, addirittura, Danilo e Giovita nel loro racconto diranno in un momento di forte smarrimento della fede “il Signore non esiste…” oppure Suor Vincenzina che cercava vie per poter morire, Nicola che si consolava nelle donne facili e nelle droghe ed io stesso per quanto tempo mi sono sentito un essere inutile e cosi tutte le altre storie di speranza.

Il Signore, però non ci ha abbandonati ai nostri pensieri. È venuto, ha bussato più forte, ha insistito fino a quando ciascuno di noi non ha aperto la porta del suo cuore. Ci ha incontrati in posti e strade diverse, ognuno con la sua storia ma in ogni storia vi ha messo la sua luce e abbiamo iniziato a brillare e così, all’ombra della sua grande misericordia la nostra vita è diventata un capolavoro e abbiamo trovato la pace e il desiderio di essere testimoni di questo incontro di grazia.


D. Nel libro la prima storia che racconti è la tua don Francesco e hai scelto di dare questo titolo: “Voglio essere il sorriso di Dio”. Perché?


Per tanti anni ho vissuto senza il sorriso sul mio volto. Vagavo, smarrito tra i miei pensieri. Il mio unico desiderio era quello di guarire dalla mia para paresi spastica alle gambe per poter essere come tutti gli altri bambini e per non sentirmi dire: “poverino!”. Quando ho incontrato il vero Gesù, la mia vita è iniziata a cambiare. Non ho più chiesto guarigioni fisiche ma un amore grande per la mia vita e per le vite altrui. Ho cominciato a vedere sul mio volto il sorriso e hanno incominciato a vederlo chiunque mi incontrasse. Ho scoperto che il mio sorriso serve a tante persone, a tutte quelle che incontro in parrocchia, per strada, attraverso la tv o la mia pagina facebook che porta il mio nome.


D. Cosa scoprirà il lettore nelle storie del tuo nuovo libro?

In queste storie ritroverete le vostre storie, le vostre lotte quotidiane, le vostre speranze. Le gioie e le ansie dei chiamati al sacerdozio e alla vita consacrata, le gioie e le ansie di genitori, di sposi, di giovani, di chi lotta con la vita e così alla fine, vi accorgerete che si può vivere anche in capo al mondo, a centinaia e migliaia di chilometri di distanza, ma sarete sempre uomini e donne in cammino. E Gesù? Lui ci sarà se lo vorrete, altrimenti come ci ricorderanno Stefano e Gianna, du3 dei protagonisti e genitori di un figlio nato senza una gamba: “Senza di Lui sicuramente non ce l’avremmo fatta. Sicuramente sarebbe stata un’altra vita!”
Per ogni storia che leggerete abbiate rispetto per i protagonisti, lodate il Signore e beneditelo. Egli è il Dio con noi. Possiate da queste storie ripartire con un desiderio più grande di santità e di coraggio per affrontare la vita quotidiana.


Riportiamo una preghiera di don Francesco che si trova all’interno del libro


Preghiera a Gesù crocifisso
Ho alzato i miei occhi e ho visto una croce…
Quanto amore per me!
Quanto amore per noi!
Hai abbassato gli occhi e hai visto me…
e hai visto noi…
Quanta miseria!
Quanta povertà!
Ho alzato gli occhi e ti ho chiesto aiuto…
Hai abbassato gli occhi e mi hai detto: “ti aiuto”…
Ho alzato gli occhi e ti ho chiesto perdono!
Hai abbassato gli occhi e mi hai detto: “ti perdono”…
Ho steso le braccia e ti chiesto: “afferrami”….
Hai steso le braccia e mi hai salvato…