Web tax: l'UE contro i vantaggi fiscali dei giganti del web
Economia Campania

Web tax: l'UE contro i vantaggi fiscali dei giganti del web

sabato 9 settembre, 2017

BRUXELLES, 9 SETTEMBRE – Tanti affari, poche tasse. I colossi del web continuano a macinare fatturato e profitti, ai danni degli Stati dell’UE, grazie all’avvalersi dell’attuale principio della “residenza fiscale” delle aziende: producono redditi virtuali in molti Stati, pagando le tasse solo dove hanno residenza legale, che quasi sempre è dove si pagano meno balzelli.[MORE]

L’Italia e l’Europa da tempo stanno preparando un piano su come costringere Google&C. a pagare le tasse; finora il metodo più efficace si è rilevato quelle della minaccia di cause legali: non a caso, la Procura di Milano ha aperto un fascicolo su Amazon, accusata di aver evaso 130 milioni; la Francia avrebbe appena chiesto 600 milioni a Microsoft e l’UE ha multato l’Irlanda per 13 miliardi per agevolazioni fiscali ad Apple.

I quattro leader della Ue – Gentiloni, Merkel , Macron, Rajoy – pensano a un paper comune da portare al prossimo Consiglio europeo di Tallinn del 15 settembre, centrato guarda caso sulla tassazione digitale comune nella UE. L’Italia non si presenta a mani vuote, perché nel paper potrebbe confluire l’ipotesi allo studio del Mef di introdurre una tassazione “piatta” sugli utili prodotti dai giganti del web con la pubblicità: una “cedolare secca” sui business prodotti in Italia.

L’obiettivo è far pagare le imposte dove si crea valore, i metodi sono ancora da stabilire. Sul tavolo c’è l’esempio di Londra che ha varato un prelievo del 25% sui profitti trasferiti, chiamato non a caso Google tax. Un altro modello è quello dell’India che tassa del 6% tutte le acquisizioni di prodotti e servizi all’estero e online fatti nel paese.

Affrontare le sfide dell'economia digitale comporta la "modifica del concetto di stabilimento permanente". In base a questo approccio, "anche senza presenza fisica", un'azienda con una "presenza digitale significativa" nei Paesi dove opera, dovrebbe prendersi una "residenza virtuale" che lo costringerebbe a sottostare alla loro tassazione sulle imprese", questo è quanto si legge nel documento che l'Ecofin discuterà la prossima settimana a Tallin.

Fonte immagine:www.corrierecomunicazioni.it

Alessia Panariello

 


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