XIX Domenica del Tempo Ordinario. Il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo
Chiesa e Società Calabria

XIX Domenica del Tempo Ordinario. Il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo

venerdì 7 agosto, 2015

Vangelo della Domenica
Allora i Giudei si misero a mormorare contro di lui perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?».
Gesù rispose loro: «Non mormorate tra voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: E tutti saranno istruiti da Dio. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».[MORE]

Breve pensiero spirituale

Che Gesù compia opere grandi e prodigiose è un dato di fatto, è visibile a tutti. Ciechi riacquistano la vista, paralitici riprendono a camminare, muti a parlare, il cuore ritrova la speranza. Una cosa però non è accettata da tutti e da alcuni in particolare e, cioè, che Gesù faccia alcune affermazioni: dichiararsi addirittura “Figlio di Dio”, “Pane di vita”. Infatti, ricolmo di Spirito Santo, pieno della sua saggezza, nella quale ogni giorno cresce, non rivela se stesso senza aver prima preparato il popolo.
Persino un giudeo gli aveva reso testimonianza, un capo dei farisei, Nicodemo: “Maestro, sappiamo che vieni da Dio, perché nessuno può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui”. Maestro, Dio è con te, come era con Mosè. Anzi è molto di più con te. Lo attestano i tuoi segni.
Ha moltiplicato pochi pani e pochi pesci per una moltitudine immensa, ha camminato sulle acque. Ha anche fatto giungere a riva immediatamente la barca. Con questi miracoli, ha attestato che, pur essendo figlio di Giuseppe, figlio di un carpentiere assai povero di Nazaret, Dio è con Lui. Vive in Lui. Agisce con Lui. Compie segni e prodigi per mezzo di Lui. Ma?!? Qual è il problema?
Alla rivelazione che Gesù fa loro di essere il pane disceso dal cielo, il pane che dona la vita vera i Giudei si scandalizzano. Lo disprezzano perché figlio di carpentiere. Quando però hanno mangiato il pane non lo hanno disprezzato. Quando lo rincorrevano per i miracoli, mai lo hanno denigrato. Qual è allora la ragione di questo disprezzo? Essa è una sola: Da Gesù non si va come si va dal salumiere, dal panettiere, dal droghiere, dal farmacista, dal medico, dal falegname, dal fabbro, dal calzolaio, da qualsiasi altro venditore di cose.

Riflettiamo insieme…
Ripartiamo da queste ultime parole: “Da Gesù non si va come si va dal salumiere, dal panettiere, dal droghiere, dal farmacista, dal medico, dal falegname, dal fabbro, dal calzolaio, da qualsiasi altro venditore di cose”. Questa risposta è proprio per noi che stiamo leggendo, per noi cristiani. Cosa ne abbiamo fatto di Gesù e cosa ne stiamo facendo? Chi è Gesù per noi? U lavandaio che smacchia il peccato. Un panettiere che ci dona un pezzo di pane. Un medico che forse ci guarisce. E poi? Qual è il nostro cammino autentico di conversione? Quanti vizi e peccati ci sforziamo a vincere? E quali sono le virtù in cui progrediamo?
Da Gesù non si va per prendere cose. Si va per prendere Lui. La sua Parola. Il suo cuore. La sua vita. Si va per prendere il Dio che Lui porta. Si va, abbandonando ogni altro Dio, ogni altra Parola, ogni altra Scrittura, ogni altro Libro, ogni altro Profeta, vero o falso, ogni altro Mediatore, vero o falso, ogni altro Intermediario, vero o falso, ogni altra proposta di salvezza, vera o falsa. Ogni altra via per andare a Dio, vera o falsa. Da Gesù si va per ascoltare Lui, prendere Lui, scegliere Lui, amare Lui, accogliere Lui, vivere per Lui, in Lui, con Lui. Per innamorarsi di Lui. Celebrare con Lui uno sposalizio eterno. Per prendere la sua croce. Per immolarsi per Lui.
Cristo parla chiaro. Lui è la vita del mondo. La vita del mondo è nella sua carne. Lui dona la vita al mondo donando la sua carne, donandola nella sua carne. Chi vuole la vita deve nutrirsi della sua carne. Chi non mangia la sua carne mai potrà entrare nella vita. Rimane nella morte. La sua è affermazione assoluta. Lui è la vita. Non vi sono altre vite. La vita è nella sua carne data da mangiare realmente, veramente, essenzialmente. Si mangia Lui, si entra nella vita. Non si mangia Lui, si rimane nella morte. Non vi sono altre vie per accedere alla vera vita.

 

Don Francesco Cristofaro

www.donfrancescocristofaro.it


Autore
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