Cronaca

Zagaria,retroscena di un arresto epocale

ROMA, 8 DICEMBRE 2011 – Risultato epocale. Queste sono le parole con cui, Piero Grasso procuratore nazionale antimafia, ha commentato la cattura, avvenuta ieri dopo ben 16 anni di latitanza, di Miche Zagaria, capo dei Casalesi che da sempre è un clan legato alla mafia siciliana. [MORE] Proprio all’arresto di un potente boss della mafia come Provenzano che il procuratore Grasso paragona l’arresto avvenuto ieri, ribadendo l’importanza del risultato come contributo fondamentale nella lotta alla criminalità organizzata, contributo al quale bisogna assolutamente affiancare uno sviluppo serio e concreto del territorio per permettere di sradicare definitivamente l’illegalità.


La parole del procuratore nazionale antimafia seguono e si mantengono sulla stessa linea delle dichiarazioni rilasciate da Raffaele Cantone, in passato pm di punta della Dda di Napoli e oggi Giudice all’ufficio del Massimario della Cassazione, che per ben lunghi otto anni ha dato la caccia proprio a Michele Zagaria e agli altri capi del clan dei Casalesi come Francesco Schiavone e Francesco Bidognetti. Proprio Cantone è l’autore di due dei diversi libri trovati in possesso del pericoloso latitante al momento dell’arresto insieme al libro di Roberto Saviano, quel “ Gomorra” in cui il giovane scrittore napoletano svelava e denunciava pubblicamente l’operato di uno dei clan più potenti della camorra napoletana. Entrambi, sia Grasso che Cantone, parlano di risultato importante e sottolineano come da ieri l’intera organizzazione abbia di fatto perso la testa, il punto di riferimento, ma entrambi ribadiscono l’importanza di non abbassare la guardia e di continuare a contrastare un fenomeno come quello della camorra così complesso che non si riduce al solo clan di cui Zagaria era a capo. Nuove forme di organizzazione stanno nascendo e si stanno radicando sul territorio, con la presenza sempre più frequente secondo Cantone di esponenti giovanissimi che all’età di 18 anni sono già considerati dei veri e propri capiclan e figure di riferimento, alla guida di una camorra che si muove sempre più con logiche mafiose.


Nel frattempo nuovi dettagli emergono sulla cattura e l’arresto di Michele Zagaria avvenuta, lo ricordiamo, nella giornata di ieri quando le forze dell’ordine con un blitz preparato da tempo hanno fatto irruzione in una casa di Casapesenna all’interno della quale si trovava, rinchiuso in un apposito bunker, il pericoloso latitante. Ritrovati numerosi oggetti importanti tra cui un computer e un Ipad. Gli inquirenti sperano di acquisire, attraverso i file dei due apparecchi, dati importanti sulla cosca, sul suo funzionamento e in particolar modo sui suoi appartenenti. Sequestrati inoltre una serie di documenti tra cui numerosi elenchi che, presumibilmente, potrebbero contenere i nomi delle persone e delle imprese taglieggiate.
Ad offuscare la scena di un arresto così importante al fine della lotta alla criminalità organizzata le manifestazioni di rabbia e di rancore che si sono registrate oggi tra gli abitanti di Casapesenna, il paese del casertano in cui il boss è stato catturato. “ Ora qui nessuno ci darà il pane “ , “ Zagaria era un nostro amico, un poveretto che lo Stato ha fermato ed arrestato” questi i commenti che si sono raccolti il giorno dopo l’arresto nella piazza principale del paese. Parole che, purtroppo, non smentiscono quelle pronunciate dal procuratore Grasso che malinconicamente ha concluso le sue dichiarazioni manifestando tutta la preoccupazione per un radicamento ancora troppo forte di tutte le organizzazioni criminali, non solo della Camorra, sul territorio in cui operano e ha indicato nella continua ed incessante lotta a questo fenomeno come la soluzioni migliore per debellare definitivamente il problema.
Daniela Dragoni