Crastan Ginseng e Caffe Preparato Solubile per Bevanda, 200g

Impossibile caricare il contenuto multimediale. 1️⃣ PERCHÉ L’HO ORDINATO?🤷🏽‍♂️ A colazione e durante la pause di lavoro amo molto sorseggiare il caffè al ginseng; solitamente utilizzo un preparato solubile della RISTORA, marchio con cui mi trovo bene da anni, il quale identifica un’azienda italiana, piuttosto affermata nel campo delle bevande istantanee non solo sulla piazza nazionale. Qualcuno direbbe che “squadra che vince non si cambia” oppure che “chi lascia la strada vecchia per quella nuova…”. Come dar torto alla saggezza popolare; eppure stavolta, sotto l’impulso del “vil danaro” mi sono lasciato condizionare dal prezzo particolarmente favorevole di questo “Ginseng & Caffè” solubile della Crastan, che ho scoperto esser legato da “vincoli di parentela” con quello che normalmente utilizzo. 2️⃣ IL PACKAGING🎁 e L’ETICHETTATURA⚠ La “CRASTAN” è una nota azienda di Pontedera (PI), specializzata nella realizzazione di caffè solubile e suoi succedanei, la quale è controllata dalla “PRONTOFOODS”, società bresciana produttrice di bevande istantanee calde e fredde, che commercializza con vari brand; oltre a quello in parola e al marchio RISTORA, poc’anzi citato, ricordiamo: MARAVIGLIA, IDROLITINA, FRIZZINA, IDEAL, WEST END, GOGÓ, FONTANA, DESOL e PROLAIT. La confezione è rappresentata un barattolo cilindrico in “poliaccoppiato”, simile al “Tetra Pak”, ovvero un materiale composito, che, essendo formato da carta, plastica e alluminio (come rivela il codice di riciclo “C/PAP/84”), assicura un isolamento efficace, al quale, naturalmente, contribuisce anche la membrana di plastica, che lo sigilla superiormente; una chiusura ermetica, che è possibile ripristinare anche dopo la prima apertura, grazie al tappo in polietilene a bassa densità, che viene fornito. Questo tipo di packaging brilla, quindi, per efficienza, in quanto scherma validamente ossigeno, gas, luce, umidità e altri agenti esterni potenzialmente contaminanti; assicura, pertanto, una deperibilità prossima allo zero, la quale è strumentale ad un’ottima conservazione delle caratteristiche nutritive e organolettiche degli ingredienti. Vale, tra l’altro, la pena di sottolineare che si tratta di un imballaggio certificato “PEFC” (“Programme for the Endorsement of Forest Certification schemes”) da parte di un ente indipendente dal fabbricante (la CSQA Certificazioni, che è un organismo di caratura internazionale); tale validazione sottende che la carta e il cartone da cui è formato sono frutto di un processo produttivo rispettoso del patrimonio forestale mondiale; in particolare, assevera che la cellulosa utilizzata proviene da pioppeti e foreste gestite in maniera corretta e sostenibile, dal punto di vista ecologico, economico e sociale. L’etichettatura, in lingua italiana, risulta chiara ed esauriente; il consumatore trova tutte le informazioni, non solo nutrizionali, di cui ha bisogno, riguardo alle quali, per motivi di brevità, rinvio prevalentemente alle foto che ho accluso. Mi limito solo ad evidenziare alcuni dati salienti, che ritengo possano aiutare il potenziale acquirente a comprendere se l’articolo risponda o meno ai suoi gusti e alle sue esigenze alimentari. Cominciamo col dire che il prodotto non contiene né zucchero aggiunto, né glutine, né grassi idrogenati. Il fabbricante non fornisce ragguagli afferenti alla sua compatibilità con i vari regimi alimentari. Il latte scremato in polvere, che costituisce il 38,0% della composizione, è di origine europea, mentre il caffè, che rappresenta solo il 16,5% della miscela, naturalmente no. La realizzazione del preparato e il suo confezionamento avvengono nei 2 stabilimenti di Pontedera (PI) della Crastan, i quali si fregiano di numerose certificazioni, tra le quali vale la pena di ricordare la “HACCP” e la “IFS”. L’economia della presente trattazione m’impedisce di soffermarmi su tali validazioni; rimarco solamente che esse, presupponendo una serie di stringenti controlli fisici, chimici, bio-chimici e organolettici, sono foriere di alta qualità, igiene e sicurezza alimentare, alle quali contribuisce anche l’accurato sistema di tracciabilità, utilizzato dall’azienda per monitorare costantemente la catena di fornitura, al fine anche di assodare il rispetto dei già richiamati principî di sostenibilità ambientale, economica e sociale. L’apporto calorico per 100 g di prodotto è di 397 kcal (grassi: 8,4 g, dei quali 7,1 g sono di acidi grassi saturi; carboidrati: 60,0 g, dei quali 31,0 g sono di zuccheri; proteine: 17,0 g; fibre: 6,6 g; sale: 0,37 g). Sul fondo del barattolo è impresso in modo ben visibile il lotto di produzione e il c.d. “termine minimo di conservazione” (o “TMC”), il quale, preceduto dalla solita formula “da consumarsi preferibilmente entro”, è collocato piuttosto avanti nel tempo (circa 24 mesi rispetto al momento della consegna). Ricordo a me stesso che tale data rappresenta la soglia temporale fino alla quale l’alimento mantiene intatte le sue proprietà, se conservato correttamente. Superato tale termine, non diventa pericoloso per la salute; sarà ancora possibile consumarlo, ma le sue qualità organolettiche inizieranno a subire una progressiva flessione. Non viene, invece, indicato un c.d. “PAO” (“period after opening”), ossia un torno di tempo entro il quale consumare la polvere, una volta aperta la confezione; l’importante, come suggerisce lo stesso produttore, è conservarla ben chiusa, in un luogo asciutto e lontano da fonti calore. Completa l’etichettatura l’indicazione del quantitativo contenuto, che è di 200 g, sufficienti, giusta l’etichetta, per la preparazione di circa 25 tazze; tale valore ponderale è affiancato dalla “℮”, che rappresenta il c.d. “simbolo di stima”, il quale certifica che il divario tra la quantità effettiva contenuta nella confezione e quella nominale riportata in etichetta non eccede i limiti fissati dalla normativa dell’Unione Europea. 3️⃣ LA BEVANDA☕😋. Data la presenza della caffeina, seppur non eccessiva, e considerate le proprietà adattogene del ginseng, solitamente evito di consumare la bevanda in tarda serata. La preferisco calda; ma, d’estate, anche fredda non è male: è abbastanza dissetante; in ambi i casi è facilmente digeribile, per cui, al di là di quelle che sono le mie abitudini, è sostanzialmente adatta ad ogni momento della giornata, soprattutto se non si hanno problemi d’insonnia. La sua preparazione è piuttosto semplice; identica a quella del caffè solubile, è validamente illustrata sul lato esterno della confezione. ⚠Non deve assolutamente essere utilizzata la moka; un tentativo in tal senso potrebbe essere pericoloso, in quanto può portare allo scoppio della caffettiera. Per la moka esistono preparazioni specifiche (utilizzabili anche con la macchina per espresso), che sono differenti da questa solubile, sia per lavorazione che per macinatura.⚠ Si scioglie molto bene, senza fare grumi; l’importante è che la dissoluzione avvenga con acqua sufficientemente calda, ma non bollente; per cui, anche laddove si preferisca consumarla fredda, si dovrà necessariamente eseguire questo passaggio preliminare a caldo, durante il quale già comincia a sprigionarsi un inebriante odore di caramello, che, in verità, inizia a diffondersi nell’aria, seppur in modo molto lieve, già quando si apre la confezione. La densità della bevanda, che è sormontata da una soffice schiuma molto invitante, dipende dalla proporzione scelta tra acqua e polvere, che naturalmente condiziona anche l’intensità del sapore. Per la preparazione il produttore consiglia di versare in una tazza un misurino raso (corrispondente all’incirca a 8 g di polvere) e aggiungere poi 60 ml di acqua; questo stesso rapporto polvere-liquido dovrà essere mantenuto anche nel caso in cui si voglia ottenere un quantitativo maggiore di bevanda. Terminata la preparazione attenendosi ai canoni testé richiamati, il liquido risulta nascosto da una crema vellutata, abbastanza densa (definirei lo spessore e la tessitura di livello medio) e alquanto persistente. La sua colorazione, che è piuttosto uniforme, è un nocciola di tonalità medio-chiara; il latte, infatti, attenua la gradazione cromatica e mitiga l’intensità e l’acidità del caffè; smorza i toni accentuati della Robusta utilizzata (alla quale, in verità, io preferisco l’Arabica), facendo in modo che il gusto della bevanda non sia eccessivamente forte e deciso. L’aroma che si percepisce, sia inizialmente, avvicinando la tazzina fumante al naso, che dopo l’assaggio, per via retronasale, è alquanto gradevole; si tratta, come già anticipato, di un delicato sentore di caramello, ben percettibile. Alla degustazione la bevanda si rivela morbida: scivola in bocca, accarezzandola. Il grado di dolcezza è minimo; personalmente, essendo abituato a bere il caffè amaro, non aggiungo altro zucchero. Si avverte un gustoso sapore, piuttosto ricco, che si diffonde in tutto il cavo orale con il progredire del sorseggio. Sulla base di una comparazione con altri prodotti analoghi usati in precedenza, ritengo che all’intensità possa assegnarsi un valore di 8/12. Non ci sono fastidiose punte di amarezza, ma solo una leggerissima acidità, quasi impercettibile, che, comunque, a me piace. L’esame palatale rivela una buona densità; in particolare, se, col liquido in bocca, si spinge la lingua contro il palato, quello che emerge è un corpo pieno, che denota la presenza di solidi in sospensione (oli, acidi organici e composti vari), probabilmente dovuta, non solo alla Robusta, ma anche alla tostatura appena appena “spinta”. All’interno delle guance e sulle gengive non si avvertono quelle sensazioni di raggrinzimento e di secchezza, caratteristiche dell’astringenza. Al termine della degustazione rimane in bocca per un bel po’ di tempo un piacevole sapore avvolgente e tonificante, che ricorda vagamente la caramella mou (il c.d. “toffee”); parliamo di un gusto pieno, piuttosto persistente, in cui amaro ed acido sono ben bilanciati tra loro e arricchiti da un’amabile nota dolce. Nel complesso, la bevanda risulta facilmente digeribile e consentanea a buona parte della giornata; personalmente, come già detto, preferisco non consumarla nelle ore serali, visto che “assumo” questo mix di caffè e ginseng soprattutto per migliorare le capacità fisiche e mentali. Nulla vieta di arricchire il piacevole sapore sinora celebrato con altre fragranze. Possiamo, ad esempio, aggiungere alla bevanda una spolverata di cacao, una spruzzata di panna, delle scagliette di cioccolato, delle zeste di arancia, dei semi di finocchio, della menta, del latte di mandorla, ecc. (la lista è infinita). Il preparato può essere utilizzato anche per la realizzazione di dolci (come, cheesecake, ciambelloni, crostate, pan brioche, salami, torte, ecc.) e gelati, aggiungendo, a seconda dei casi, direttamente la polvere all’impasto oppure dopo averla sciolta. 4️⃣ LE CONSIDERAZIONI FINALI🤔👨🏽‍💻 Le argomentazioni dedotte nelle righe che precedono e le conseguenti considerazioni sviluppate mi portano ad esprimere un giudizio complessivamente positivo sulla qualità e sulla gradevolezza del prodotto, da cui discende una valutazione di congruità riguardo al prezzo di 1,99 euro, al quale viene attualmente venduta la confezione da 200 g, sufficiente per la preparazione di 25 tazze. Un importo, equivalente ad un costo per tazza inferiore agli 8 cent, che, sulla scòrta di un’analisi comparativa piuttosto accurata, reputo anche alquanto competitivo.Leggi di più

buon prodotto, facile da usare. il corriere un gran maleducato è già la seconda volta che lo vedo lanciare il pacco in giardino senza suonare il campanello, dove a terra si rovina con la pioggia oppure potrebbe rompersi il contenutoLeggi di più

lo trovato buono e pronta preparazioneLeggi di più

velocità nella consegna . PrezzoLeggi di più

Gusto non zuccherato ma ne contiene un bel po dentro .. per il resto comodo veloce e buon gustoLeggi di più

Polvere da sciogliere in acqua. Il gusto è abbastanza buono, chiaramente non come quello del bar.Leggi di più