Tuc Cracker Showbox, Cracker Classico cotto al Forno con Grano 100% Italiano, 626g (multipack 20 pack da 31,3g)

Marchio: ‎Tuc
4.5/5 (143 recensioni)
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DESCRIZIONE PRODOTTO DESCRIZIONE Nel 1958 nasce TUC, con la sua celebre forma ottagonale ed il suo gusto unico dolce-salato. Da sempre, TUC ci accompagna sia a casa che fuori con tantissimi gusti e forme ma mantenendo sempre il DNA 100% TUC. TUC nasce in Belgio ma parla (al)la tua lingua e dice sempre cose buone! E ti spieghiamo anche il perché: produciamo TUC Cracker, TUC Sfoglie e TUC Crisp in Piemonte, nello stabilimento di Capriata D’Orba (AL) con 100% Grano Italiano. INGREDIENTI ''farina di FRUMENTO 81,6 %, olio di palma, zucchero, agenti lievitanti (carbonati di ammonio, fosfati di calcio, carbonati di sodio), sale, farina di malto d’ORZO, sciroppo di glucosio-fruttosio.'' INDICAZIONI Adulti e bambini AVVISO DI SICUREZZA Conservare in luogo fresco e asciutto Visualizza di più
4.5

143 recensioni totali

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four⭐
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three⭐
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two⭐
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one⭐
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Ivan 29/10/2023
Comodi fuori casa
Ottimo rapporto qualità prezzoLeggi di più
✅ Acquisto verificato
Sax 26/08/2023
Buoni buoni
Spedizione veloce. Buonissimi e sono arrivati intatti. Li prenderò di nuovo sicuramenteLeggi di più
✅ Acquisto verificato
Patty 30/08/2023
Buoni
Buoni buoni buoniLeggi di più
✅ Acquisto verificato
Arlene 20/08/2023
ottimo
ottimoLeggi di più
✅ Acquisto verificato
Rosati Giancarlo 23/07/2023
Transazione eccellente
Transazione eccellente,tutto come descrizioneLeggi di più
✅ Acquisto verificato
Francesco C.🐢 22/10/2023
4️⃣0️⃣ crackers croccanti🧇 e saporiti😋: anche in questa veste i TUC non sono niente male👍
Impossibile caricare il contenuto multimediale. 1️⃣ IL PACKAGING.🎁 Il marchio “TUC” è famoso in tutto il mondo, in quanto identifica un particolare tipo di cracker dolce-salato, dalla forma ottagonale irregolare, attualmente denominato “Original”, che, da tanti anni, viene commercializzato in moltissimi Paesi. Il brand in parola, che, soprattutto negli ultimi tempi, contraddistingue anche altri prodotti salati da forno (sfoglie, crisp e bake rolls), appartiene all’ampio portafoglio della multinazionale americana Mondelēz, la quale è attiva nell’àmbito alimentare con numerosi altri marchi, tra cui: Cȏte d’Or, Halls, Oreo, Philadelphia, Ritz, Toblerone e Vitasnella. Di sua proprietà è anche il brand Saiwa, che, com’è noto, contrassegna una storica azienda di origine genovese, specializzata nella fabbricazione di biscotti, crackers e patatine, la quale cura pure la produzione italiana degli articoli a marchio TUC, che vengono appunto realizzati nel suo stabilimento di Capriata d’Orba, in provincia di Alessandria. In questo caso quel prodotto di successo di cui parlavamo in apertura compare in un’altra veste. Assume, infatti, le sembianze di un “vero e proprio” cracker, composto da 3 “Original” in formato ridotto, affiancati l’uno all’altro. L’articolo prende il nome di TUC “Cracker” e viene commercializzato in 4 versioni: “Classico”, “Erbe Aromatiche”, “Integrale” e “Pomodoro e Grana Padano”; io ho optato per la prima. Non avendo mai provato questo prodotto, dei due formati disponibili – 250 e 315 g – ho scelto il minore, il cui packaging è costituito da un incarto esterno del tipo “flowpack” o “flow-wrap”, ovvero un film multicolore di polipropilene metallizzato, saldato da una macchina confezionatrice orizzontale attorno al prodotto, il quale, in questo caso specifico, è racchiuso all’interno di un cartoncino ondulato (conosciuto anche come “cannettato”). Questo tipo di confezionamento offre, innanzitutto, una valida protezione contro gli urti ed è molto semplice da aprire (non richiede l’impiego delle forbici; basta agire sui settori opportunamente segnalati). Assicura, inoltre, una chiusura ermetica, in quanto scherma validamente ossigeno, gas, luce, umidità e altri agenti esterni potenzialmente contaminanti; ciò significa che limita fortemente la deperibilità degli ingredienti dell’alimento contenuto, favorendo, quindi, un’ottima e lunga conservazione delle sue caratteristiche nutritive e organolettiche. Merito, questo, pure della sigillatura sottovuoto e del confezionamento in atmosfera modificata (o protettiva), che concorrono ad estendere il periodo di conservazione (la c.d. “shelf life”), contrastando, nei limiti del possibile, le inesorabili alterazioni chimiche, fisiche, microbiologiche, sensoriali e strutturali. A conforto della validità dell’imballaggio, posso dire che al suo interno non ho registrato né la presenza di aria, né di umidità, che sono i principali artefici di contaminazione e rapida degradazione dei cibi. Va, tra l’altro, sottolineato che l’azione protettiva persiste pure dopo l’apertura dell’incarto esterno, visto che i 4️⃣0️⃣ crackers contenuti sono divisi in 8️⃣ monoporzioni (ognuna contenente 5️⃣ esemplari da circa 6,26 g cadauno per un un peso complessivo di 31,30 g), confezionate singolarmente in un film di polipropilene variopinto del tipo “flowpack” o “flow-wrap” (di cui abbiamo poc’anzi parlato⬆) e, quindi, anche agevoli da portare al séguito per avere sempre uno “spezzafame” a portata di mano. Questo packaging ha, inoltre, il pregio di essere facilmente riciclabile. Consultando il sito web del fabbricante, emerge, in effetti, una sua particolare attenzione per la tematica ecologica, testimoniata dall’utilizzo di fonti energetiche alternative e da un impegno costante alla riduzione dei consumi e delle emissioni di anidride carbonica, che tende, tra l’altro, a compensare, promuovendo vari progetti per lo sviluppo delle energie rinnovabili in diverse parti del mondo. 2️⃣ L’ETICHETTATURA.📑 L’etichettatura in lingua italiana risulta chiara ed esauriente; il consumatore trova tutte le informazioni, non solo nutrizionali, di cui ha bisogno per addivenire ad un acquisto oculato; riguardo ad esse, per motivi di brevità, rinvio prevalentemente alle foto che ho accluso. Nelle righe che seguono circoscriverò, quindi, la mia analisi ad alcuni dati salienti, che ritengo possano aiutare il potenziale acquirente a comprendere se l’articolo risponda o meno ai suoi gusti e alle sue esigenze alimentari. Questi crackers si caratterizzano per la loro ricetta estremamente semplice, rappresentata da un impasto a base di: farina di frumento coltivato e macinato in Italia (81%), olio di palma, lievito, agenti lievitanti (carbonati di ammonio, carbonati di sodio e fosfati di calcio), zucchero, sale, aromi (contenenti latte), pomodoro essiccato (1,2%), farina di orzo maltato e sciroppo di glucosio-fruttosio. Giova sottolieneare che Mondelēz, per i suoi prodotti, impiega esclusivamente grano appartenente al progetto “Harmony”, ossia l’avveniristico programma europeo di coltivazione sostenibile del grano, nato nel 2008 in Francia e poi esteso ad altri Paesi. Detto molto in breve, il colosso alimentare statunitense ha stretto un patto con gli agricoltori degli appezzamenti finitimi ai suoi siti produttivi; più in particolare, ha messo a punto un sistema di premi che li incentiva a rispettare le pratiche agricole contenute nella “Carta Harmony”, il cui obiettivo è quello di coltivare il grano in modo sostenibile, mettendo in atto azioni che aiutano a ridurre l’uso di pesticidi e fertilizzanti, tutelando l’acqua e il suolo, riducendo le emissioni di anidride carbonica e preservando la biodiversità. L’apporto calorico per 100 g di prodotto è di 461 kcal (grassi: 18,0 g, dei quali 8,3 g sono di acidi grassi saturi; carboidrati: 65,0 g, di cui 9,1 g di zuccheri; proteine: 8,3 g; fibre: 3,5 g; sale: 1,5 g). Viene segnalata la possibile presenza, in tracce, di senape e soia, le quali quali, al pari degli ingredienti evidenziati in grassetto (frumento, latte, orzo e uova), possono provocare, in persone sensibili, allergie e intolleranze, che, fortunatamente😥, a casa mia nessuno ha registrato. Mancano, invece, chiarimenti in merito alla compatibilità con i vari regimi alimentari (vegano, vegetariano, kosher, halal, ecc.). La produzione, come anticipato in apertura, avviene nello stabilimento Saiwa di Capriata d’Orba (AL), il quale si fregia di numerose validazioni, rilasciate da un ente indipendente di caratura internazionale, noto per i suoi affidabili servizi di ispezione, verifica, analisi e certificazione. Tra queste asseverazioni, vale la pena di ricordare: la “UNI EN ISO 9001/2008”, la “BRC” e la “IFS”, le quali, nel complesso, sono prodromiche dell’adozione di un sistema per la gestione dei rischi da contaminanti chimici, biologici, microbiologici e fisici. Questa metodologia operativa, con la quale vengono definiti e monitorati i punti critici di controllo del processo produttivo (i c.d. “CCP”, fondamentali per garantire la sicurezza dei prodotti alimentari), affianca, inoltre, un “Sistema di Gestione Integrato Sicurezza, Ambiente ed Energia”, che è conforme rispettivamente alle norme “UNI ISO 45001” (in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro), “UNI EN ISO 14001” (in materia ambientale) e “UNI EN ISO 50001” (in materia di gestione energetica). Non potendo soffermarmi, per le anzidette ragioni di economia testuale, sulle validazioni sinora menzionate, rimarco solamente che esse presuppongono una serie di stringenti controlli fisici, chimici, bio-chimici e organolettici, per cui sono foriere di alta qualità, igiene e sicurezza alimentare, alle quali contribuisce anche l’accurato sistema di tracciabilità, utilizzato dall’azienda per monitorare costantemente la catena di fornitura, al fine anche di assodare il rispetto dei principî di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Solo l’incarto esterno riporta in modo ben visibile il lotto di produzione e il c.d. “termine minimo di conservazione” (o “TMC”), il quale, preceduto dalla solita formula “da consumarsi preferibilmente entro”, è collocato sufficientemente avanti nel tempo (circa 11 mesi rispetto al momento della consegna) ed è di poco successivo a quello della produzione (la c.d. “shelf life” o “vita da scaffale” è, infatti, di 12 mesi). Ricordo a me stesso che il “TMC” rappresenta la soglia temporale fino alla quale l’alimento mantiene intatte le sue proprietà, se conservato correttamente. Superato tale termine, non diventa pericoloso per la salute; sarà ancora possibile consumarlo, ma le sue qualità organolettiche inizieranno a subire una progressiva flessione. Non viene, invece, indicato un c.d. “PAO” (“period after opening”), ossia un torno di tempo entro il quale consumare i biscotti, una volta aperta la confezione; l’importante, come suggerisce lo stesso produttore, è conservarle in un luogo fresco e asciutto, lontano da fonti di calore🥵. Completa l’etichettatura l’indicazione del quantitativo contenuto, che, come già detto, è di 250 g (ci sono 8️⃣ monoporzioni da 31,3 g); tale valore ponderale è affiancato dalla “℮”, che rappresenta il c.d. “simbolo di stima”, il quale certifica che il divario tra la quantità effettiva contenuta nella confezione e quella nominale riportata in etichetta non eccede i limiti fissati dalla normativa dell’Unione Europea. 3️⃣ I CRACKERS.🧇 La gran parte dei crackers contenuti all’interno della confezione recapitatami sono risultati integri; merito, oltre che della loro buona consistenza (sulla quale torneremo tra breve), del tipo di packaging utilizzato, il quale, prevedendo l’impiego di un cartone “cannettato” interno con funzione di paraurti🎁, risulta idoneo alla spedizione anche del singolo pacco da 280 g.🚚 Questi crackers singolarmente misurano in media 94,4 x 48,2 x 4,4 mm e pesano 6,26 g. La forma è quella di un rettangolo con gli angoli smussati, tagliati di netto; ciò perché, come dicevamo in apertura, sono il portato dell’accostamento di 3 mini crackers ottagonali “Original”. In effetti, recano due linee di frattura verticale, che permettono di suddividere il singolo esemplare esattamente in 3 parti uguali. Li caratterizza un colore giallo acceso e un’invitante doratura, prodromica di un buon grado di cottura, testimoniato anche da quell’appetitosa croccantezza, sulla quale torneremo tra breve. A renderli particolarmente invitanti contribuisce pure la scritta traforata “TUC”, che campeggia sulla loro superficie. Come è mio solito fare quando devo valutare attentamente un nuovo prodotto, anche stavolta, prima di procedere all’assaggio, ho bevuto un bicchiere d’acqua naturale, così da rimuovere dalle papille gustative gli eventuali residui, che potessero compromettere la corretta percezione dei sapori. Devo dire che, già all’apertura l’incarto, si percepisce un’inebriante fragranza, che è sintomatica, oltre che dell’ottima coniugazione di ingredienti, dell’ineffabile sapore che sta per avvolgere il palato, il quale, in questo modo, viene preparato a quello “shock estatico”, che subirà di lì a breve. Va, innanzitutto, ribadito che, a dispetto della loro leggera struttura, questi crackers sono abbastanza consistenti, soprattutto perché l’impasto è perfettamente “incordato”. Hanno, in effetti, poca tendenza a sbriciolarsi ed è difficile che si spezzino nell’atto di spalmarci sopra del formaggio fresco o qualche altra deliziosa preparazione cremosa (anche se molto densa). Sono piuttosto croccanti (come si suol dire, “scrocchiano sotto i denti che è una meraviglia”😋), ma, al tempo stesso, grazie al processo di lievitazione sufficientemente lungo, risultano particolarmente friabili. Si sciolgono bene in bocca con un delicato sapore dolce-salato e un aroma piuttosto gradevole, che sono il portato dell’ottima coniugazione dei diversi ingredienti. Quest’armoniosa miscellanea di gusti e profumi, unita al giusto tenore di sale, li rende estremamente abbinabili, donandogli una versatilità, che, a mio giudizio, è equivalente a quella di un grissino tradizionale. Direi che hanno un impiego sovrapponibile a quello del pane, rispetto al quale sono senz’altro più sfiziosi😋, risultando, comunque, leggeri e ben digeribili😊 (in merito a quest’ultimo punto devo dire che, una volta tanto, il parere del consesso familiare👪 è stato unanime: evento più unico che raro😁). Possono essere mangiati da soli oppure utilizzati con salumi, formaggi (freschi o stagionati), insalate, creme, salse e molti altri alimenti anche dolci. La loro poliedricità permette, quindi, di dare ampio sfogo alla propria inventiva gastronomica, che trova un valido alleato nelle ricette presenti sul sito web di TUC. 4️⃣ LE CONSIDERAZIONI FINALI🤔👨🏽‍💻 Le argomentazioni dedotte nelle righe che precedono e le conseguenti considerazioni sviluppate mi portano ad esprimere un giudizio complessivamente positivo sulla qualità e sulla gradevolezza del prodotto, da cui discende una valutazione di congruità riguardo al prezzo di 1,71 euro, al quale viene attualmente venduta la confezione da 250 g. Tale importo, equivalente ad un costo al chilogrammo di 6,84 euro, sulla base di un’accurata analisi comparativa, estesa pure alle offerte presenti nelle ultime settimane sui volantini della “GDO”🛒, si rivela anche abbastanza competitivo🤑; soprattutto, se si tiene conto che non stiamo parlando di un formato “scorta”😉.Leggi di più
Dimensioni prodotto ‎31,8 x 13,8 x 10,7 cm; 0,63 grammi
Nome del prodotto ‎Crackers.
Informazioni sugli allergeni ‎Contiene: Orzo
Peso ‎620 Grammi
Unità ‎20 unità
Istruzioni di conservazione ‎Conservare in luogo fresco ed asciutto. Conservare in luogo fresco ed asciutto ed al riparo da fonti di calore.
Contatto produttore ‎Via Nizzoli, 3 - 20147 Milano
Paese d'origine ‎Italy
Marca ‎Tuc
Produttore ‎Mondelez Italia
Peso articolo ‎0,63 g
Paese di origine ‎Italia
Porzione ‎100 grammi
Valore energetico (kJ) ‎1891.00 Kilojoule
Valore energetico (kcal) ‎451.95 Kilocalorie
Grassi ‎18.000 grammi
- Saturi ‎8.100 grammi
Carboidrati ‎63.000 grammi
- Zuccheri ‎8.900 grammi
Proteine ‎8.100 grammi
Sale ‎1.600 grammi
ASIN B01M28YQWF
Media recensioni 4,5 4,5 su 5 stelle 143 voti 4,5 su 5 stelle
Posizione nella classifica Bestseller di Amazon n. 327 in Alimentari e cura della casa (Visualizza i Top 100 nella categoria Alimentari e cura della casa) n. 1 in Cracker
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Gusto Original
Marchio Tuc
Informazioni sugli allergeni Contiene: Orzo
Informazioni pacco Scatola
Numero di articoli 20