Buonissima👍. Per alcuni gusti il rapporto qualità-prezzo è ottimo👌.
Impossibile caricare il contenuto multimediale. 1️⃣ IL PACKAGING🎁 e L’ETICHETTATURA⚠ Questa composta di albicocche è contrassegnata dal marchio “MENZ & GASSER”, che identifica un’azienda trentina, specializzata nella produzione di marmellate, confetture e composte, nonché di semilavorati di frutta e verdura, noti in tutto il mondo. Appartiene alla linea “100 da Frutta”, di cui fanno parte solo composte realizzate col 100% di frutta, dolcificata esclusivamente con zucchero d’uva. Prima di procedere oltre, è opportuno ricordare che, mentre per la “marmellata” (che è un prodotto a base di agrumi) e per la “confettura” (che è, invece, a base di frutta) esistono delle vere e proprie definizioni normative, contenute nell’Allegato I del D. Lgs. n°50/04 (“Attuazione della direttiva 2001/113/CE concernente le confetture, le gelatine e le marmellate di frutta, nonché la crema di marroni, destinate all’alimentazione umana”), le quali, tra le altre cose, stabiliscono le rispettive quantità minime di materia prima che devono contenere, altrettanto non si può dire per la “composta”. Solitamente questo lemma identifica un prodotto con una concentrazione di frutta piuttosto elevata, che nel nostro caso, come abbiamo visto, è addirittura del 100%; ben più alta, quindi, di quella della confettura, la quale, in base alla normativa richiamata, se è di tipo ordinario, ne deve contenere almeno il 35%, mentre se è “extra”, minimo il 45%. La “composta”, inoltre, in base all’Allegato X del Decreto del Ministro della Sanità n°209/86 (“Regolamento concernente la disciplina degli additivi alimentari consentiti nella preparazione e per la conservazione delle sostanze alimentari in attuazione delle direttive n. 94/34/CE, n. 94/35/CE, n. 94/36/CE, n. 95/2/CE e n. 95/31/CE”), che, però, non ne dà una definizione, può contenere solo 4 tipi di additivi (citrati di sodio, citrati di potassio, pectina e cloruro di calcio), a fronte dei 12 e dei 25, contenibili, invece, rispettivamente dalla “confettura” e dalla “confettura extra” Questa composta di “MENZ & GASSER” è confezionata in un vaso vitreo cilindrico, il quale, grazie alla sua elegante forma svasata, con bocca larga e fondo arrotondato, consente di gustare tutto il contenuto, senza sprechi. Il recipiente è chiuso ermeticamente da un pratico un tappo metallico a vite, il quale risulta facile da aprire e da richiudere, grazie alla sua buona ergonomia, che trova un valido alleato nella suddetta forma del contenitore. Quest’ultima offre, infatti, una buona presa, che è, tra l’altro, ottimizzata dai frutti in rilievo impressi nella parte inferiore del vaso. Il tappo non è bloccato da alcun sigillo, però, nel momento in cui lo si apre la prima volta, si ode il classico schiocco, prodromico della precedente chiusura ermetica. In effetti, questo tipo di confezionamento garantisce un’efficace schermatura contro i vari agenti esterni che possono concretizzarsi, per cui permette di conservare a lungo il prodotto non solo sullo scaffale del supermercato, ma anche successivamente alla prima apertura. Non viene, infatti, indicato un c.d. “PAO” (“period after opening”), ossia un termine entro il quale consumare la confettura una volta aperta; l’importante è conservarla in un luogo fresco. Compare, invece, oltre al lotto di produzione, il c.d. “termine minimo di conservazione” (o “TMC”), il quale, preceduto dalla solita formula “da consumarsi preferibilmente entro”, è collocato sufficientemente avanti nel tempo (circa 6 mesi rispetto al momento della consegna). Ricordo a me stesso che tale data rappresenta la soglia temporale fino alla quale l’alimento mantiene intatte le sue proprietà, se conservato correttamente. Superato tale termine, non diventa pericoloso per la salute; sarà ancora possibile consumarlo, ma le sue qualità organolettiche inizieranno a subire una progressiva flessione. Sulla confezione è presente anche l’indicazione del quantitativo contenuto, che ammonta a 240 g, la quale è affiancata dalla “℮”, che rappresenta il c.d. “simbolo di stima”, il quale certifica che il divario tra la quantità effettiva contenuta nella confezione e quella nominale riportata in etichetta non eccede i limiti fissati dalla normativa dell’Unione Europea. A proposito dell’etichettatura, che è in lingua italiana e tedesca, va detto che, nel complesso, risulta chiara ed esauriente; il consumatore trova tutte le informazioni, non solo nutrizionali, di cui ha bisogno, riguardo alle quali, per motivi di brevità, rinvio alle foto che ho accluso. Mi limito solo a sottolineare che l’apporto calorico per 100 g è di 150 kcal (grassi: 0 g; carboidrati: 34 g, di cui 33 g di zuccheri; proteine: 0,8 g; sale: 0,1 g). Numerose altre informazioni emergono dal sito web del fabbricante, dal quale apprendiamo che il processo produttivo dal quale origina l’alimento, che si realizza nello stabilimento di Novaledo (TN), è validato da numerose certificazioni, sulle quali, però, l’economia della presente trattazione non mi consente di soffermarmi (tra queste, a titolo meramente paradigmatico, cito la “IFS”, la “FSSC 22000” e la “ISO 14001:2015”); tuttavia, non posso fare a meno di rimarcare che queste asseverazioni, rilasciate da enti indipendenti dal produttore, presuppongono una serie di stringenti controlli e sono, pertanto, foriere di alta qualità, igiene e sicurezza alimentare, alle quali contribuisce anche l’accurato sistema di tracciabilità, utilizzato dall’azienda per monitorare costantemente la catena di fornitura. 2️⃣ L’UTILIZZO👨🏽🍳😋 La composta in commento, naturalmente priva di glutine, è compatibile con numerosi regimi alimentari, tra cui quelli: vegano, vegetariano, kosher e halal. Viene prodotta esclusivamente con frutta di alta qualità “IQF” (acronimo che sta per “individually quick frozen”), ossia con frutta che, dopo esser stata lavata e tagliata, viene rapidamente surgelata in maniera singola. Questo metodo di conservazione permette di mantenerne inalterate le caratteristiche organolettiche (colore, sapore, profumo, ecc.) e le qualità nutrizionali; finalità alla quale concorrono anche le restanti fasi del ciclo produttivo. Mi riferisco, non solo all’efficace confezionamento di cui abbiamo già parlato, ma anche alla cottura in pressione e ai processi di pastorizzazione a radiofrequenza, che evitano il ricorso alle alte temperature. La confettura è piuttosto opaca, a testimonianza della sua alta densità, e ha un colore abbastanza uniforme, che è un arancio scuro. Al suo interno non vi è alcuna presenza di corpi estranei (quali, frammenti di nòcciolo, semi, parti di buccia, pezzi di foglie, piccioli o particelle legnose, che non è infrequente rinvenire in altri prodotti). La sua consistenza è di livello medio-alto; è alquanto compatta e contiene parecchi pezzi di frutta di media grandezza, che non impediscono di spalmarla in modo omogeneo sul pane, senza debordare. L’aroma, piuttosto armonico, non è eccessivamente intenso, ma, comunque, il profumo di albicocca è nettamente percettibile. Il gusto, non troppo dolce, è molto gradevole; si sentono appena le note della frutta matura, alle quali fa da pendant un lievissimo aroma di caramello, verosimilmente riconducibile alla cottura dello zucchero. Del tutto assenti anomalie, saltuariamente riscontrate in altri prodotti, come sapori metallici, molto aciduli o particolarmente amari, oppure sentori di muffa o di fermentato. Personalmente, sfrutto a pieno la versatilità di questa composta. La spalmo, abbinandola a volte col burro (col quale si sposa magnificamente😋), sul pane abbrustolito, sulle gallette di riso, sulle fette biscottate, sui waffle, sui pancake, sulle frittelle proteiche con farina d’avena, sui fiocchi di latte, sulla ricotta, sul gelato e su tanto. La aggiungo allo yogurt e la utilizzo, inoltre, anche per la preparazione di numerosi dolci (tra cui non mancano le paste di frutta) e dessert, per la realizzazione dei quali sovente la preferisco alla confettura “Prima Frutta” sempre di MENZ & GASSER, che è sicuramente più indicata, ma meno gustosa e un po’ troppo dolce. 3️⃣ LE CONSIDERAZIONI FINALI🤔👨🏽💻 Sulla scòrta del positivo riscontro ottenuto con la composta di albicocche in esame, corroborato anche dall’assenza di disturbi gastrointestinali e reazioni allergiche, sia su di me che sui diversi commensali che si sono, di volta in volta, avvicendati alla mia tavola, ritengo abbastanza equo il prezzo di 2,50 euro, al quale viene attualmente commercializzata; un importo che, risulta anche piuttosto competitivo, se si considera l’apodittica affidabilità del marchio in parola, che identifica il maggior produttore di confetture in Italia (e di monoporzioni dolci in Europa).Leggi di più
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