Berlusconi, finisce un' "Era" che ha cambiato il modo di fare politica
Editoriale Lombardia

Berlusconi, finisce un' "Era" che ha cambiato il modo di fare politica

sabato 12 novembre, 2011

MILANO, 12 NOVEMBRE 2011- Con la salita al Quirinale stasera, alle 20.30, Berlusconi ha formalizzato le sue dimissioni. Cala così il sipario sul suo quarto governo. Quasi 18 anni di scena politica, iniziati con la sua "discesa in campo" nell'elezioni del 28 marzo 1994, dopo lo tsunami politico di Tangentopoli e conclusasi con l'Italia sull'orlo del precipizio del dafault. [MORE]

Inevitabilmente, questi quasi 18 anni di Berlusconisco hanno segnato profondamente il modo di fare politica ed anche il suo gergo. Scendendo in campo, il Cavaliere ha portato in politica tutto il suo background e know-how di imprenditore, applicando alla politica le logiche di mercato ed impiegando tutte le risorse mediatiche a sua disposizione. Ed ecco che si comincia a parlare di "mercaro politico". Si ci rivolge agli elettori come a dei possibili consumatori. Così, come avviene per il "lancio di un prodotto", intervengono gli esperti del "marketing politico" per preparare la campagna elettorale, non lasciando nulla al caso.

In questo modo, spuntano nuove figure professionali, a cui si uniscono consulenti di tutti i tipi, scenografi, pubblicitari, perchè il canale di comunicazione più immediata per penetrare le preferenze, la mente degli elettori-consumatori è la televisione. E' vero che anche in precedenza i politici italiani avevano preso parte a dei programmi televisivi, ma con modalità e logiche del tutto diverse. Infatti, sembra che sia la televisione a generare la politica. Comincia il bombardamento mediatico. Così, il primo effetto di quella che possiamo definire “telepolitica” è un forte senso di incertezza. Gli elettori si ritrovano a sentire snocciolare dati, stime, percentuali, proiezioni. L'informazione è sempre meno libera, ma sempre più mirata a confondere l'idee.

Adesso, però, che la situazione italiana è drammatica, non c'è spot, programma televisivo, promessa, che potrà edulcorare lo scenario attuale. Se c'è una cosa su cui, putroppo, non abbiamo dubbi è che per non cadere nel baratro, ci attende un periodo di austerità: "Lacrime e sangue".

Per il resto rimane un forte senso di incertezza su ciò che avverà da questo momento in  poi. Adesso che, con le dimissioni di Berlusconi, formalmente si è aperta la crisi di governo, cosa ci attende: Elezioni subito? Governo tecnico? Come reagiranno i mercati finaziari? Si amplierà lo spread? Gli speculatori come avvoltoi finiranno per affossarci? Tanti dubbi, tanta preoccupazione, ma anche tanta voglia di cambiamento e riscatto.

 La sensazione frustrante è che politicamente siamo tornati da dove eravamo partiti: alle rovine della fine della "prima repubblica". Chissà se la fine del "Berlusconismo", porterà addirittura all'inizio di una terza repupplica o come lo stesso, ormai, ex Premier, parafrasando Luigi XV, sembra abbia affermato: "Dopo di me il diluvio".  Non ci resta che attendere.

 

In sintesi le date salienti dei quattro governi Berlusconi:

Il primo governo Berlusconi, a seguito delle elezioni del 28 marzo 1994, si insediò il 10 maggio 1994 e continuò sino al 17 gennaio 1995: 226 giorni di governo, dove la maggioranza era formata da Forza Italia, Alleanza Nazionale, Lega Nord, Udc e Ccd. Nello specifico, era composto da 25 Ministri di cui 6 senza portafoglio. Di questo periodo di Governo, forse ciò che più è rimasto vivo nella memoria collettiva fu l'avviso di garanzia che i magistrati di Mani Pulite notificarono a Berlusconi il 22 novembre 1994, mentre questi presiedeva a Napoli un vertice Onu sulla criminalità organizzata. Il primo Governo si concluse a causa dell'uscita della Lega Nord dal coalizione di maggioranza il 22 dicembre 1994.

Il secondo governo Berlusconi ebbe inizio l'11 giugno 2001 e restò in carica sino al 23 aprile 2005, per un totale di 1.409 giorni, il più lungo nella storia repubblicana italiana. In questo secondo mandato, la coalizione di maggioranza era costituita da Forza Italia, Alleanza Nazionale, CCD-CDU ( poi divenuto UDC), Lega Nord e Nuovo PSI. In questa occasione, vennero nominati 25 Ministri di cui 2 vicepresidenti e 9 senza portafoglio. A causa della sconfitta elettorale del centrodestra nelle elezioni regionali, l'UDC e Nuovi Socialisti lasciarono il governo dando l'appoggio esterno a un nuovo esecutivo, provocando la caduta del Berlusconi bis.

Il terzo governo Berlusconi entrò in vigore il 23 aprile 2005, restando in carica fino al 17 maggio 2006, per un totale di 374 giorni. Questa volta la coalizione era composta da: Forza Italia, Alleanza Nazionale, UDC, Lega Nord, Nuovo PSI e Partito Repubblicano Italiano. Questa volta vennerono nominati 26 Ministri di cui 2 vicepresidenti e 10 senza portafoglio.

Infine, il quarto ed ultimo governo, insediatosi l'8 maggio 2008, è rimasto in carica fino ad oggi, per una durata di 1.209 giorni. Originariamente, la compagine di governo era costituita da Popolo delle Libertà, Lega Nord, Alleanza Nazionale, Mpa. Tuttavia, con il voto di sfiducia dello scorso 14 dicembre AN è uscita dalla maggioranza, sostituita da Popolo e Territorio. Composto da 24 Ministri di cui 11 senza portafoglio.

L'atto conclusivo, che ha fatto calare il sipario sul quarto governo, è stato l'approvazione del Rendiconto dello Stato,  dove la maggioranza ha avuto solo 308 voti, contro i 321 che si sono astenuti.

Alle 21.00 del 12 novembre 2011, si legge nel comunicato della Presidenza della Repubblica, " Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri, onorevole Silvio Berlusconi, il quale, essendosi concluso l'iter parlamentare di esame e di approvazione della legge di stabilità e del bilancio di previsione dello Stato, ha rassegnato le dimissioni del Governo da lui presieduto". La notizia delle dimissioni di Berlusconi è stata accolta da una piazza del Quirinale in delirio.

Si conclude così l' "Era Berlusconi".

Rosy Merola


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