La De Girolamo si dimette: «Il governo non mi ha difeso»
Cronaca Lazio

La De Girolamo si dimette: «Il governo non mi ha difeso»

domenica 26 gennaio, 2014

ROMA, 26 GENNAIO 2014 - Alla fine ha ceduto. La passionaria Nunzia De Girolamo, giovane ministro per le politiche agricole del governo Letta ha presentato le sue dimissioni dall'incarico ministeriale.

Lo ha annunciato la stessa De Girolamo attraverso una nota sul sito personale in cui si legge: «Mi dimetto da Ministro. L'ho deciso per la mia dignità: è la cosa più importante che ho e la voglio salvaguardare a qualunque costo. Ho deciso di lasciare un ministero e di lasciare un governo perché la mia dignità vale più di tutto questo ed è stata offesa da chi sa che non ho fatto nulla e avrebbe dovuto spiegare perché era suo dovere prima morale e poi politico».

Da qualche tempo, la ministra appartenete al Nuovo Centrodestra è al centro di una incresciosa vicenda riguardante nomine manipolate presso l'Asl di Benevento, quella città che rappresenta la sua roccaforte elettorale e politica. Continua la De Girolamo: «Non posso restare in un governo che non ha difeso la mia onorabilità». 

Nunzia De Girolamo, moglie del deputato PD Francesco Boccia, si è sentita tradita da Alfano il quale, per l'ex ministra alle politiche agricole, non avrebbe fatto e detto abbastanza in sua difesa e dallo stesso Premier Letta, quest'ultimo assente in aula il giorno in cui la De Girolamo ha relazionato in Parlamento sull'accadatuto.

Proprio il 4 febbraio si sarebbe dovuta votare la mozione di sfiducia presentata alla Camera dal Movimento 5 Stelle, sfiducia che avrebbe trovato appoggio anche in buona parte del PD. Una mossa che anticipa quindi una fine già scontata per la zarina di Benevento.[MORE]

Le dimissioni della De Girolamo, dal punto di vista politico, potrebbero connotare una svolta all'interno degli equilibri di governo, aprendo la strada verso il tanto atteso rimpasto. 

I FATTI - Nunzia De Girolamo non risulta tutt'ora indagata per la vicenda degli appalti truccati presso l'Asl di Benevento. Tuttavia all'interno dell'indagine portata avanti dal PM Tartagli Polcini, l'ormai ex Ministro per le Politiche Agricole sembra poter avere qualche interesse.

Difatti in alcune intercettazioni, pubblicate sul Fatto Quotidiano ed ora al vaglio della Guardia di Finanza la De Girolamo risponde ad un menager dell'ASL di Benevento interessato a nomine direttive e favoritismi d'appalti con parole eloquenti: «Str....! Qui comando io».  

La voce della De Girolamo fu registrata segretamente da Pisapia, ex direttore amministrativo dell'Asl ora indagato per la vicenda, mentre la futura ministra discuteva in casa del padre con tutti i componenti di quello che è stato definito dai pm un direttorio politico-partitico in grado di stabilire e manipolare nomine ed appalti. 

LA DIFESA - In Parlamento, esattamente dieci giorni fa, la ministra si era difesa ribatendo l'estraneità ai fatti. «Vengo qui con grande spirito di serenità. Mai ho violato la Costituzione. La mia vita di politico, di persona e di donna è stata travolta da un linciaggio e un accanimento senza precedenti. Il mio unico patrimonio sono la mia dignità e la mia famiglia. Il riserbo dei primi giorni è stato scambiato per imbarazzo. E invece era solo rispetto per il lavoro della magistratura. Sono stata vittima di una vicenda surreale, ma non ho mai abusato della mia posizione. Io non sono indagata, l’indagato è Pisapia e le intercettazioni sono abusive. Mai e poi mai il mio nome è coinvolto nella truffa alla Asl di Benevento che riguarda altre persone, una delle quali ha costruito un dossier contro di me, frutto di un complotto ai miei danni. L’impalcatura dello Stato democratico è stata sovvertita da manovratori occulti. Sono state estrapolate dai giornali e private dal contesto originario frasi che non sono la verità, il mosaico si vede nel suo insieme non pezzo per pezzo. Si tratta di una brutta opera se la guardiamo parzialmente o a pezzi così come è avvenuto. Mi è stato chiesto, anche da persone autorevoli, di intervenire per amici, mogli, compagni fratelli. Ho sempre detto no e oggi mi fanno pagare anche questo».

RITORNO IN FORZA ITALIA - Già stamane, quando si vociferava delle pronte dimissioni da Ministro della De Girolamo, il primo pensiero è andato alla spaccatura che quest'azione avrebbe portato nei confronti di Alfano e di quel gruppo, ora unitosi sotto il nome di Nuovo Centrodestra, di cui l'ex membro del Governo faceva parte. La possibilità sempre più evidente, ma alquanto sconcertante è che la De Girolamo torni a bussare alla porta di Silvio Berlusconi, l'uomo che l'ha lanciata in politica e che l'ha voluta come ministro per le Politiche Agricole prima dello strappo. 

LE PRIME REAZIONI - La prima reazione è stata quella di Lupi, ministro per le Infrastrutture e collega di partito della De Girolamo: «Rispetto il grande gesto di dignità di Nunzia, che rispecchia la sua passione per la politica sempre disinteressata e desiderosa solo di voler costruire un futuro più giusto. Mi dispiace perdere un ottimo ministro, ma so che guadagneremo in ruoli di grande responsabilità una risorsa enorme e tanta energia e passione per l'affermazione del Nuovo Centrodestra».

Anche l'Onorevole Costa, capogruppo del Nuovo Centrodestra alla camera ha voluto affermare la propria stima ed il rammarico per la scelta della De Girolamo: «Siamo certi che gli speculatori di professione leggeranno le dimissioni di Nunzia De Girolamo come ispirate da chissà quale iniziativa giudiziaria che, al contrario, è del tutto inesistente. Le dimissioni odierne hanno una mera valenza politica di chi, pur avendo fornito al Parlamento, tutti i chiarimenti, è stata attaccata da più parti con invenzioni, supposizioni artatamente costruite. Non passerà molto tempo che, in tanti, si scuseranno con Nunzia De Girolamo»

Per Forza Italia, che si fa sentire attraverso le parole di Osvaldo Napoli, il gesto di Nunzia De Girolamo è «un chiaro atto d'accusa verso l'esecutivo per non averla difesa. Il Nuovo centrodestra si ritrova in un ruolo marginale all'interno dell'esecutivo e le parole del ministro De Girolamo ne sono una conferma diretta e inappellabile. Enrico Letta continua a perdere pezzi lungo la strada e le dimissioni del ministro sono destinate a lasciare un segno pesante. Il Ncd esce malconcio dalla vicenda e se De Girolamo salva così la sua dignità forse è il caso che tutto il Ncd pensi a salvare la propria uscendo dal governo».

La certezza che rimane è che adesso lo scenario governativo è sempre più ingarbugliato e meno equilibrato. Letta potrà ora procedere ad un rimpasto di Governo, come chiesto da tempo da una parte del Partito Democratico e dal Nuovo Centrodestra.

Sergio Sulmicelli

(foto da: ilfattoquotidiano.it)

 


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