La punizione nel cane: un abominio nell'educazione cinofila
Aaron pensieri a 4 zampe Lazio

La punizione nel cane: un abominio nell'educazione cinofila

martedì 5 gennaio, 2016

ROMA, 5 GENNAIO 2016 - "Buonasera Aaron, vorrei farti una domanda bruciapelo inerente le punizioni che vanno inflitte ai cani disobbedienti. È corretto punire un cane quando sbaglia comportamento?". 

Buonasera a te, ma non avendo avuto la firma alla tua email, d'ora in avanti, per quanto concerne il testo che mi appresto a scrivere, ti citerò come utente sconosciuto. Punire un cane per un comportamento che voi essere umani ritenete sbagliato o non consono, è, a mio avviso, uno degli atteggiamenti più scorretti che possiate mettere in pratica all'interno della relazione bipede-Fido.

 Il cane va educato dalle persone che fanno parte del suo branco, a capire ciò che è sbagliato e che non desiderate che venga riprodotto e a comprendere quali atteggiamenti corretti avrete piacere che lui metta in essere. Con  la punizione, il cane potrebbe sentirsi frustrato, avvilito e addirittura potrebbe sviluppare problemi comportamentali. Il vostro compito è quello di aiutare il vostro amico a 4 zampe a fare in modo che si senta gratificato quando ha dei comportamenti che ritenete giusti e, per rafforzare l'idea, premiatelo con coccole, apprezzamenti e qualche leccornia. La parte più difficoltosa sarà invece, quella di desensibilizzare i comportamenti non graditi. In questo caso occorre semplicemente ignorare atteggiamenti sbagliati e premiare quelli giusti? La verità sta nel mezzo. Nel senso che se ad esempio un cane sta prendendo a morsi il televisore perché il vostro cantante preferito ha deciso di festeggiare l'arrivo del nuovo anno su un'emittente televisiva e Fido non approva la vostra scelta, in quel caso, un sonoro e deciso "No" glielo dovrete comunque far sentire. Non a tutela e difesa dei vostri gusti musicali, piuttosto perché non può distruggere un oggetto che potrebbe addirittura ferirlo e perché un comportamento del genere non va tollerato. Pertanto, ignorare il fatto sbagliato per indurre il cane ad avere un atteggiamento corretto, nell'esempio che ho citato, non è realizzabile. Nemmeno la punizione, però,  in quanto il cane potrebbe pensare che il motivo del suo isolamento sociale, se lo mandate a cuccia in malo modo, potrebbe essere riconducibile proprio al televisore stesso. Il televisore, nella mente del cane, sarà la causa del suo malessere e, state pur sicuri che quando in casa non ci sarà nessuno, cercherà di distruggere  il "nemico", responsabile della sua punizione.

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Con il cane dovete stabilire una relazione emotiva basata sul rispetto reciproco dei ruoli e che sia fondata sulla comprensione. Se non si insegna ciò che vorreste fosse realizzato, non vi aspettate che un giorno avvenga il miracolo, senza far capire all'animale l'atteggiamento che dovrà avere. Rispetto dei ruoli, però, non sta per "io sono il capo e tu il mio sottomesso", ma io sono il tuo leader e con amore ti insegno quello che devi apprendere, infondendo nel cane sicurezza. 

Noi cani apprendiamo per associazioni, pertanto, un comportamento che produrrà in voi umani risultati positivi, per noi sarà una buona azione da compiere e da riprodurre. La punizione, invece, caro utente sconosciuto, genera soltanto paura e da questa esperienza Fido non trarrà nessun insegnamento positivo. Le punizioni fisiche, abominevoli e da condannare, oltre ad essere eticamente sbagliate, si configurano come maltrattamenti e, pertanto, devono essere denunciate alle autorità. Infine, vorrei ricordare agli umani di essere coerenti, ovvero, se un atteggiamento viene ritenuto sbagliato, in un secondo momento non potete ritenerlo corretto e poi un altro giorno ancora, di nuovo errato. La mancata coerenza produrrà confusione ed il cane non riuscirà a comprendere le vostre reali richieste. 

Aaron 


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