Lea Garofalo, Cosco ammette l'omicidio: «Uccisi io mia moglie»
Cronaca Lombardia

Lea Garofalo, Cosco ammette l'omicidio: «Uccisi io mia moglie»

martedì 9 aprile, 2013

MILANO, 09 APRILE 2013 - «Mi assumo la responsabilità dell'omicidio di Lea Garofalo», ha dichiaralo Carlo Cosco - ex compagno della vittima – che per la prima volta si è assunto la responsabilità del delitto della testimone di giustizia, uccisa il 24 novembre 2009. «Io adoro mia figlia, merito il suo odio perché ho ucciso sua madre. Guai a chi sfiora mia figlia (Denise), prego di ottenere un giorno il suo perdono». Così ha proseguito Cosco, condannato in primo grado all'ergastolo, insieme con altri cinque imputati, che ha reso dichiarazioni spontanee durante la prima udienza del processo d'appello in corso a Milano.

L'ex compagno di Lea Garofalo ha poi precisato che avrebbe voluto ammettere prima le sue responsabilità, ma «una serie di circostanze mi ha impedito di farlo. Renderò conto di tutto quanto dopo che avrete ascoltato il collaboratore di giustizia Carmine Venturini», l’uomo che ha rivelato agl’inquirenti dove si trovava il corpo di Lea Garofalo, in un campo Monza e che - a sua volta - ha chiesto di essere ascoltato: «Voglio venire in aula a raccontare la verità». A tal riguardo, i giudici potrebbero accogliere la sua richiesta già nella prossima udienza, fissata per l'11 aprile.

Per un approfondimento sulla vicenda e sulla figura di Lea Garofalo, vi riproniamo l’intervista al giornalista e autore Paolo De Chiara: Lea Garofalo, lo stato minuscolo e la 'ndrangheta. Intervista a Paolo De Chiara

(fonte: L’unità, Corriere della Sera. Fotogramma: .narcomafie.it )

Rosy Merola

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