Napolitano e il bilancio positivo di un anno "eccezionale"
Politica Lazio

Napolitano e il bilancio positivo di un anno "eccezionale"

venerdì 18 aprile, 2014

ROMA, 18 APRILE 2014 – «Confido che stiano per realizzarsi condizioni di maggior sicurezza che mi consentano di prevedere un distacco comprensibile e costruttivo dalle responsabilità che un anno fa mi risolsi ad assumere». È un passaggio della lettera che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha indirizzato a Ferruccio De Bortoli, direttore del Corriere della Sera, alla vigilia dell’anniversario della rielezione del suo secondo mandato - era il 20 aprile 2013. La possibilità di lasciare l’incarico è velata nel testo, che offre l’occasione di un bilancio dell’ultimo anno, per alcuni versi «eccezionale», per altri amaro, sintetizzabile nell’assunto: «ho pagato un prezzo alla faziosità, ma il bilancio è positivo».
«È stato duro – riconosce il Capo dello Stato - procedere nel compito che mi spettava del promuovere la formazione di un governo di ampia coalizione, il solo possibile nel Parlamento uscito dalle elezioni del febbraio del 2013, e nel sollecitare un programma di rilancio della crescita e dell’occupazione, e di contestuale, imprescindibile avvio di riforme economico-sociali ed istituzionali già troppo a lungo ritardate». Nonostante le avversità, questo processo si è «messo in moto», anzi, recentemente appare addirittura «accelerato», prosegue il presidente, «senza essere bloccato da una crisi e susseguente ristrutturazione della maggioranza di governo né, più tardi, dal cambiamento politico sfociato in una nuova compagine e guida governativa».[MORE]

Infine, Napolitano è ottimista per quanto ci attende nel prossimo futuro: «Nodi assai importanti sono quelli che dovranno sciogliersi nelle prossime settimane e nei mesi seguenti, innestandosi nel chiarificatore esercizio del semestre italiano di presidenza europea. Confido che quei nodi si scioglieranno positivamente, col contributo essenziale di un governo che opera nella pienezza della sua responsabilità politica e delle sue prerogative costituzionali, e con l’apporto di un arco di forze politiche che vada decisamente oltre i confini dell’attuale maggioranza di governo, in materia di legislazione elettorale e di revisioni costituzionali».


(Foto: thefrontpage.it)

Domenico Carelli
 

 


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