Renzi a Palermo: accolto da applausi e fischi
Politica Sicilia

Renzi a Palermo: accolto da applausi e fischi

giovedì 15 maggio, 2014

PALERMO, 15 MAGGIO 2014 – Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha scelto la centrale piazza Castelnuovo di Palermo per l’unica tappa in Sicilia della sua campagna elettorale per le elezioni europee.

Quando ieri è arrivato ha avuto prima un incontro in Prefettura con alcuni sindaci dell’isola e i sindacati, e alle ore 19 è salito sul palco montato di fronte il teatro Politeama per il suo comizio. Ad accoglierlo ha trovato applausi e incitazioni ma anche fischi. Fischi che provenivano da gruppi di No Muos, Movimento Disoccupati, “Comunisti incazzati” e dal comitato Prendocasa.

Ma il premier non si è lasciato intimorire dalle proteste, anzi ha detto: “Ho una cattiva notizia per voi che urlate e fischiate: noi non ci fermiamo, non vi lasciamo l’Italia, continuiamo ad andare avanti per cambiare e rilanciare questo Paese. Mi avevano detto che ci sarebbero state contestazioni, che avrebbero tentato di non farmi parlare, ma non ci bloccheranno. Noi siamo quelli che ridiamo speranza a questo Paese. Gli insulti e gli attacchi non ci fermeranno“.

E infatti Renzi ha proceduto tranquillamente con il suo comizio. Il primo messaggio che il Presidente ha lanciato era rivolto a Lampedusa, ripensando all’ultima tragedia che ha portato alla morte di 17 migranti. “Vogliamo un’Europa che non lasci sola Lampedusa” ha detto. Poi il suo sguardo è andato ai giovani, a quei 4981 giovani siciliani che si sono iscritti al Piano Garanzia Giovani. “A questi giovani -  afferma - dobbiamo garantire un posto di lavoro anche grazie ai fondi provenienti dall’Unione europea”.[MORE]

Poi ancora continua il premier: “Iniziano dieci giorni chiave. Cercheranno di provocarvi, vi chiameranno ebetini, cercheranno lo scontro con noi. Ma noi salveremo questo Paese da chi lo vuole distruggere, non risponderemo agli insulti. Noi rispettiamo gli impegni. Abbiamo un complicato rapporto tra pil e debito, per forza, perche’ una politica recessiva ha bloccato la crescita e dall’altro lato abbiamo messo molto piu’ denari nel fondo salva Stati. Dare 80 euro – ha proseguito - non è mancia elettorale ma è restituire dignità a questo Paese”. “Noi – ha aggiunto – siamo quelli dopo tanti anni restituiscono la speranza, tempo dell’Italia non e’ il passato”.

Al termine del comizio Matteo Renzi è sceso tra la folla concedendo strette di mano e “selfie” ai più giovani. Folla che però sembra sia stata formata dai deputati Pd dell’Ars, che per riempire la piazza hanno annullato la seduta dell’Assemblea. “L'effetto Renzi c'è, ma solo sulla pelle dei siciliani. L'arrivo del presidente del consiglio un risultato l'ha ottenuto: paralizzare i lavori dell'Ars in un momento tragico per la Sicilia, con intere categorie che aspettano gli stipendi e le campagne irrigue ferme al palo”. Si legge in una nota dei deputati pentastellati all'Ars, che commentano: “con rabbia lo stop improvviso ai lavori d'aula per la visita elettorale del leader del Pd”. Critiche vengono anche da esponenti di Forza Italia.

(foto dal sito www.si24.it)

Michela Franzone


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