WikiLeaks: da Assange attacco agli USA, che rispondono: "Affermazioni folli"
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WikiLeaks: da Assange attacco agli USA, che rispondono: "Affermazioni folli"

martedì 21 agosto, 2012

LONDRA, 21 AGOSTO 2012 - Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, è ancora barricato nell'ambasciata ecuadoriana nella capitale del Regno Unito. Si era affacciato al balcone del palazzo per rendere noto il suo timore: quello di essere estradato in Svezia e, da lì, negli Stati Uniti, dove rischierebbe la pena di morte per aver dato il via alla condivisione pubblica di segreti governativi.

Ha chiesto ad Obama di fermare la caccia alle streghe, ma la risposta degli U.S.A. è stata chiara: <<Affermazioni folli, deve rispondere dell'accusa di violenza sessuale in Svezia>>.

Mentre folle di sostenitori continuano ad appostarsi sotto l'ambasciata dell' Ecuador, Stoccolma ha reso noto che dagli Stati Uniti non è arrivata alcuna richiesta di estradizione nei suoi confronti, ma in previsione di una eventuale domanda, la direttrice dell' ufficio del ministero della Giustizia, Cecilia Riddselius, ha affermato: <<Non daremo mai l'estradizione di una persona che rischia la pena di morte>>.[MORE]

Una rassicurazione per Assange, il quale, dalla sede diplomatica, ha richiesto che l' F.B.I. interrompesse le indagini sul caso WikiLeaks: "Gli Stati Uniti devono annunciare che la smetteranno di perseguire il nostro staff e i nostri supporter. Gli Stati Uniti devono dissolvere l’inchiesta del FBI. Gli Stati Uniti devono promettere davanti al mondo che non perseguiteranno i giornalisti che accendono una luce sui segreti dei potenti. Finitela con i discorsi folli sul processare i media, siano essi Wikileaks o il New York Times. L’amministrazione statunitense deve finirla di perseguitare le gole profonde. Bradley Manning deve essere immediatamente liberato”.

Manning era un Marine, il quale ha fornito ad Assange e WikiLeaks circa 250.000 documenti segreti. L' Ecuador, intanto, preoccupata che l'uomo faccia la stessa fine del suo collaboratore, fa sapere al Regno Unito: <<L'irruzione nella nostra ambasciata sarebbe un suicidio diplomatico>>. Gli ecuadoriani si definiscono comunque disponibili a trattare con Londra, al fine di garantire l' estradizione in Svezia solamente qualora Assange non dovesse poi essere mandato negli U.S.A.

(Foto da communities.washingtontimes.com)

Alessia Malachiti


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