Camorra: blitz a Napoli con 33 arresti, clan con 'cassa comune'
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NAPOLI, 12 DICEMBRE - I carabinieri del Comando provinciale di Napoli hanno dato esecuzione a una misura di custodia cautelare emessa dal gip partenopeo a carico di 33 indagati a vario titolo per associazione a delinquere di stampo mafioso, associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti, estorsione, rapina nonche' di detenzione illegale e ricettazione di armi da sparo. Le indagini sono iniziate dopo l'omicidio di Rosario Grimaldi avvenuto con modalita' camorristiche nel quartiere Soccavo nel luglio 2013 ed hanno permesso di documentare l'ascesa del clan Vigilia nel quartiere dopo la sua scissione dal gruppo dei Grimaldi. Individuato il reggente, Alfredo Vigilia junior, figlio del boss Alfredo detenuto dal 2009.
Ricostruite le dinamiche criminali che hanno regolato il gruppo e le modalita' di gestione di una 'cassa comune' nella quale venivano fatti confluire i guadagni di droga ed estorsioni. La cosca aveva messo in piedi un sistema di approvvigionamento e smistamento di droga che a partire da una fitta rete di piazze di spaccio a Soccavo permetteva, con l'ausilio di pusher anche fattorini, di distribuire anche a domicilio notevoli quantita' di cocaina e di confezioni di marijuana, hashish, skunk e amnesia (il mix ottenuto dalla miscela di marijuana, metadone, eroina e altre sostanze chimiche che produce effetti psicotropi potenziati). Accertata una rapina, un tentativo di estorsione con richiesta di 2.400 euro nei confronti di uno spacciatore di Soccavo che non faceva parte del clan e il 'recupero crediti' con metodo mafioso in favore dei vertici del gruppo.
Acquisiti elementi relativi agli accordi stretti da Vigilia con altri gruppi criminali attivi nell'area occidentale per la spartizione degli affari illeciti sul territorio.
Documentati in particolare i rapporti con i Sorianiello, gruppo retto da Cesare Mautone, con base a borgo 99, insediamento si edilizia popolare a via Catone, al confine tra il quartiere di Soccavo e il rione Traiano, dove gestiva una piazza di spaccio e diversi pusher per la consegna a domicilio della droga. Numerosi gli arresti, le denunce ed i sequestri di droga operanti nel corso dell'inchiesta.