Catanzaronelcuore, emergenza Rifiuti
Politica Calabria

Catanzaronelcuore, emergenza Rifiuti

martedì 25 febbraio, 2014

CATANZARO, 25 FEBBRAIO 2014 - Se la discarica di Alli sarà ingrandita lo si dovrà fare solo ed esclusivamente in funzione delle esigenze di Catanzaro e del suo comprensorio. Non è infatti più tollerabile assistere alle convulsioni di una politica che, sulla questione rifiuti, per decenni si è accapigliata senza requie trasformando ciò che doveva essere un’emergenza circoscritta nel tempo in una situazione ormai permanente.
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Se invece il “raddoppio” di Alli è pensato per nascondere incapacità politiche regionali o anomalie di altri territori, allora non può essere ipotizzata minimamente tale realizzazione. Non ci piace, cioè, che la politica calabrese si ricordi del capoluogo solo come pattumiera mentre si dimentica della cultura, delle scuole tecniche, della fiscalità di vantaggio, della sanità, lesinandone finanziamenti. Né vorremmo che questa ennesima criticità spinga ad aprire “in emergenza” la discarica di Battaglina, magari con decreto commissariale o prefettizio, per poi rendere questo spazio un ulteriore luogo definitivo di discarica.

Quasi un anno fa, il 12 aprile 2013, la Legge Regionale n. 18 decretava la “cessazione dello stato di emergenza nel settore dei rifiuti”. E invece ancora oggi, e dopo diciassette anni di una gestione commissariale che ha scandito il fallimento di intere classi dirigenti sulla vicenda rifiuti, la Calabria si ritrova sempre di più sommersa dalla spazzatura. Dalle classiche pastoie burocratiche ai vari ricorsi giurisdizionali, passando per una varietà infinita di annunci disattesi, il servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani ed il rispetto dei termini per la realizzazione o l’adeguamento di centri di raccolta a supporto della parte differenziata degli stessi ha sancito, nei fatti, un peggioramento della criticità.

Lo hanno già detto in tanti e lo abbiamo urlato anche noi in passato: il problema sarà risolto solo in presenza di uno smaltimento razionale, ossia interrare non più del 10% dei rifiuti e recuperare il restante 90% per avviarlo a riciclaggio o termocombustione.

A meno di voler pensare che sia un’insana e miope scelta politica quella di lasciare la Calabria indietro anni-luce rispetto all’attuale orientamento che offre efficaci sistemi integrati di recupero, riciclaggio e produzione di energia dai rifiuti, riteniamo inderogabile perseguire una sola strada: quella tecnologica. Nella nostra regione manca proprio un piano tecnologico per aggredire il problema, e ciò a sua volta è figlio della mancanza di una visione intelligente, lungimirante e razionale. La scienza oggi offre diverse soluzioni ed a queste occorre attingere, come ad esempio l’innovativa tecnica della “torcia al plasma”, che garantirebbe la risoluzione definitiva dello smaltimento dei rifiuti urbani trasformandoli addirittura in fonte energetica, dunque di guadagno.

Movimento Civico Indipendente “Catanzaronelcuore


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