Politica

Ecco La Russia Colpita dal Terrorismo

La Russia è stata colpita da un attentato terroristico. Il comitato investigativo russo ha annunciato il numero delle vittime, 143 di cui tre bambini e oltre 107 persone ricoverate in ospedale. Ancora non sono chiare le dinamiche e le piste sono molteplici, da commandos di legionari ucraini infiltrati a filo russi pro ucraini, viene riesumata l’Isis come spesso accade in queste circostanze. Si paventa una possibile rivendicazione Isis senza che vi siano, tuttavia prove certe.  Numerosi politici russi accusano l’Ucraina di essere coinvolta nell’accaduto. Ciò che si sa è che non si sa ancora chi sia il colpevole. Sono stati catturati 11 sospettati e 4 degli attentatori che scappavano secondo i russi verso i confini Ucraini. Il servizio di sicurezza federale Russo FSB ha affermato che i quattro principali arrestati, sospetti dell’attacco avevano tentato di fuggire in Ucraina con cui avrebbero avuto “contatti appropriati”. La domanda sorge spontanea se erano legati all’Isis come l’Occidente ipotizza perché scappare in Ucraina? Quel che sappiamo è che la Gran Bretagna aveva avvisato la Russia mediante i suoi servizi segreti di possibili attentati da parte dell’Ucraina  (Caracciolo Direttore di Limes). Che sapessero già qualcosa?  Lo stile sembrerebbe quello e già in passato per ben due volte, sia al ponte in Crimea che al gasdotto Nord Stream l’Ucraina ha usato come tattica per danneggiare la Russia e le sue infrastrutture. Il Professore Alexander del Valle, professore di geopolitica all’IPAG-Parigi e alla Luis di Roma ha commentato l’accaduto: «Non si può escludere nessuna pista ma la matrice potrebbe essere legata a legionari ucraini o russi pro ucraini. Tra gli oppositori che odiano Putin ci sono anche molti islamisti radicali. Al momento tutte le piste restano aperte ma credo possa essere verosimile che si tratti di una legione interna pro Ucraina in funzione anti Cremlino e non si può escludere che hanno usato anche qualche islamista». Non possiamo comunque ignorare che sia l’Ambasciata americana che quella Inglese l’8 marzo avevano avvisato del rischio di attentati. E come non ricordare nello stesso periodo quello evitato dall’FSB alla sinagoga a Mosca? Ciò che risulta essere importante è che se la comunità internazionale e in primis gli Usa detengono informazioni che possano fare chiarezza sull’accaduto hanno l’obbligo morale di condividerle, al fine di salvare vite innocenti da reazioni inconsulte e spropositate. Anche per osservanza a quell’etica umanistica che inneggia alla lotta contro la morte di ogni nostro simile. Cosa aspettarsi adesso? Una nuova escalation di violenza sul territorio ucraino? bombardamenti a tappeto su infrastrutture civili? Centinaia di migliaia di morti e di sfollati? La reazione della comunità internazionale non si è fatta attendere, con numerosi leader mondiali che hanno condannato fortemente l’attacco e offerto il loro sostegno al popolo russo in questo momento di dolore e di difficoltà dimostrando che la Russia non è sola. Una parte dell’Occidente utilizza tuttavia tale triste accadimento forse strumentalmente per dimostrare la sua tesi che sul suolo russo è presente un forte dissenso interno. Nel discorso alla Nazione Putin ha chiesto la cooperazione di tutte le Nazioni che si sono unite al dolore russo, nella lotta al terrorismo in tutte le sue forme. Dopo questo avvenimento i possibili negoziati tra Russia e Ucraina sembrano essere lontani anni luce. La parola “Pace” sembra volare via all’orizzonte come un uccello.

 Marco Rispoli (Davoli)