Cultura e Spettacolo

Franco Sicari: L’Alba di un altro anno"

Un nuovo giorno, un altro giorno sempre uguale per scandire i passi del tempo. Mentre scendo verso il mare Jonio, vedo nascere il sole, dapprima rosso, poi giallo fino ad essere un riflesso inguardabile per gli occhi.

Oramai la strada cammina da sola mentre io sono fermo sulla golf.

Sfilano i noccioleti e poi gli ulivi mentre l'erba diventa gialla prima di imboccare la statale 106, verso nord.

La scogliera di Copanello è deserta alle 06,40 e nemmeno Ulisse vedo sugliscogli. Mi fermo, per accendermi una marlboro morbida e per pensare!

Mi sembra di sognare ancora una volta mentre guardo nell'immenso mare.

Poi, quasi spinto da una forza misteriosa, inverto direzione e la golf felice, scivola a sud verso Reggio Calabria.

Il mare mi è più familiare e mi sto avvicinando a casa di mia madre, dove sono  nato tanti anni fa. Adesso mi sento più sereno e riconosco i luoghi della mia fanciullezza e della mia vita.

Anche il tempo non è mai passato mentre mi fermo.

I miei cani da caccia mi saltano addosso, mia madre mi abbraccia.

Mio padre nell'orto con la vecchia tuta, mai cambiata.

La casa ad un piano e la terrazza che guarda il mare calmo, azzurro chiaro.

Respiro l'aria per essere sicuro di essere vivo mentre aspiro il fumo della sigaretta.

Vicino a me c'è un fanciullo e vicino un giovane coi capelli lunghi, scuro di

pelle e magro e poi tante sfumature di uomini che mi assomigliano sempre più.

L'ultimo sono io ma il mio viso adesso è più tranquillo, quasi sereno.

Adesso non guardo più il vuoto mentre apro la portiera della golf

per partire. Il mare jonio adesso lo vedo alla mia destra.

Premo il clacson per vedere se sono vivo.

la golf sorride mentre imbocco la strada della mia giornata.            

Franco Sicari