CESENA, 7 APRILE 2013 - Nella mattinata di sabato 6 aprile presso il Liceo Classico Statale V. Monti di Cesena si è svolta una conferenza di legalità presieduta dal cronista calabrese Giovanni Tizian e dalla giornalista Michela Monte. L’incontro ha fatto parte di un progetto iniziato nel marzo scorso che la città di Cesena ha deciso di attuare per cercare di sensibilizzare la cittadinanza e i giovani alla cultura della legalità.
Giovanni Tizian è un giovane cronista calabrese, ha iniziato a scrivere alla Gazzetta di Modena. Ha collaborato per il portale d’inchiesta rivistaonline.it e Liberainformazione. Attualmente scrive per il mensile Narcomafie, per i quotidiani online Lettera43.it e Linkiesta.it, oltre che per importanti giornali nazionali come l’Espresso e la Repubblica. La conferenza ha avuto un riscontro positivo da parte degli studenti, interessati e motivati, anche increduli di poter finalmente riuscire a porre domande al cronista che dal 2011 vive sotto scorta. Giovanni Tizian ha spiegato come la mentalità mafiosa sia molto diffusa, il bisogno di arrivare alla meta senza rispettare le regole, aggirare gli ostacoli, calpestare i diritti pur di arrivare ad un guadagno veloce.
Le mafie sono ancora più potenti oggi – dice Giovanni – perché diventano strumento per le imprese da utilizzare per imporsi sul mercato. Vi dovete preoccupare quando un politico sottolinea il fatto di aver catturato tot latitanti; la mafia non si sconfigge catturandoli, è una questione culturale legata all’economia. Oggi nel mirino ci sono molti professionisti del’informazione che rischiano la vita; purtroppo scrivere per alcuni di loro diventa un punto di non ritorno. Il giornalista è colui che in prima persona ha il dovere di informarsi, soltanto così riesce ad acquisire una buona conoscenza del territorio anche a livello giudiziario che poi racconterà a sua volta. [MORE]
«Per molto tempo l’Emilia Romagna ha vissuto in una bolla di sapone e ha fatto finta di non vedere; è arrivato il momento aprire gli occhi. La manifestazione della criminalità organizzata al Nord è molto più raffinata e sottile». Giovanni Tizian quando ha lasciato la sua terra non aveva ancora compreso sino in fondo cosa fosse di preciso la ‘ndrangheta ma ne conosceva gli effetti. La mafia calabrese ha posto fine al sogno imprenditoriale di suo nonno e ha posto fine anche alla vita di suo padre ucciso nel 1989. Il ruolo da sentinella dell’informazione di oggi è fondamentale; i lettori devono pretendere di essere informati, il cittadino deve essere consapevole di tutto ciò che accade nel proprio territorio. In un periodo in cui la crisi ha la meglio, le imprese sono sempre più in difficoltà. «Franco Vallefuoco è un importante boss camorrista di San Marino che ha sfruttato i beni di diversi imprenditori attraverso società finanziarie e in particolare attraverso società di recupero crediti. Inizialmente chiedeva poi si imponeva». Quando è in atto una crisi economica come quella che stiamo vivendo, le mafie diventano appetibili e accorciano i tempi.
«La mafia fa comodo; non c’è mai stata la volontà di sconfiggerla da parte delle istituzioni e della politica; è un vero e proprio ammortizzatore sociale che permette di lavorare ma con costi minori», sostiene Tizian. Il ruolo della politica è importante, il voto è un diritto fondamentale perché, tramite questo, i singoli possono decidere per il loro futuro. «La criminalità organizzata sta avendo un ruolo chiave nella ricostruzione post terremoto in Emilia Romagna; è avvenuta una vera e propria spartizione tra la ‘ndrangheta che si occupa del trasporto e smaltimento delle macerie e i Casalesi che hanno il compito della ricostruzione degli edifici».
Il ruolo del giornalista è importantissimo, può aiutare molto perché si spinge oltre la linea in cui la magistratura non può arrivare. I giovani - ha affermato il giornalista calabrese - sono il futuro del Paese, devono essere curiosi di ciò che accade nel loro territorio; devono essere informati e devono a loro volta informare perché, soltanto così, la cultura mafiosa si può abbattere.
Giulia Farneti