PARIGI, 28 AGOSTO - Il vertice di Parigi dovrebbe forse per la prima volta ridefinire il tema delle migrazioni dopo mesi di silenzio e di soluzioni spesso paventate ma mai prese seriamente in considerazione. L’incontro tra i capi di governo tra Italia, Francia, Germania e Spagna dovrebbe infatti portare ad una soluzione condivisa dopo le mosse italiane approvate dall’Europa.[MORE]
Sembra dunque essere tornato il sereno, dopo che tra Roma e Parigi era calato il gelo per le divergenze sul tema. Anche rispetto alla Germania di Angela Merkel deve inoltre registrarsi una inversione di rotta, tesa a riconoscere i limiti degli accordi di Dublino e la necessità di risolvere la problematica aiutando paesi come Grecia e Italia.
Il vertice a quattro punta a mettere nero su bianco le proposte dell’Italia sul contrasto all’immigrazione clandestina, mentre sarà presente a Parigi anche il premier libico Al Serraj. Oltre che di contrasto all’immigrazione clandestina si guarderà al codice Ong rispetto alle operazioni nel Mediterraneo, che tanto aveva fatto discutere nelle ultime settimane.
Nel vertice di Parigi, fortemente voluto dallo stesso presidente francese Emmanuel Macron, si guarderà al tentativo di fornire aiuti concreti ai Paesi interessati dai flussi migratori. Saranno infatti presenti il presidente del Niger Issoufou e quello del Ciad Deby Itno.
Nel documento, anticipato dall’Ansa, si legge di «progetto italiano di cooperazione con 14 comunità locali sulle rotte migratorie in Libia molto opportuno», segno di un generale endorsement che dovrebbe materializzarsi all’interno del vertice, come del resto anticipato dalle visioni francesi e dalle dichiarazioni di ieri della Cancelliera Angela Merkel.
Si legge ancora dal documento: «Il salvataggio in mare resta una priorità. Germania, Francia, Spagna e l’Alto rappresentante Ue si felicitano per le misure prese dall’Italia nel pieno rispetto del diritto internazionale. Il codice di condotta in materia di salvataggi in mare è un passo avanti positivo che consente di migliorare coordinamento ed efficacia dei salvataggi. I capi di Stato e di governo chiedono a tutte le Ong che operano in zona di firmare il codice e rispettarlo».
L’Italia incasserà così un parere positivo rispetto all’operazione del Viminale, con protagonista il ministro degli Interni Minniti, che ha trovato un accordo con 14 comunità libiche, rispetto ad un progetto che «deve decollare a settembre». Germania, Francia e Spagna sosterranno dunque le politiche del governo Gentiloni in materia, come emerge sempre dal documento: «Sostegno all’Italia, in particolare intensificando i ricollocamenti e fornendo il personale necessario a Frontex e all’Ufficio europeo che si occupa della materia dell’asilo».
La vicinanza europea, si diceva, è infine sintetizzata dalle parole di Angela Merkel: «Tutti in Europa devono accettare che il vecchio sistema Dublino non è sostenibile. Non può essere che Grecia e Italia debbano sopportare da sole tutto il carico, soltanto a causa del fatto che la loro posizione geografica è tale che i profughi arrivano da loro». Ma i nodi restano ancora tanti, a cominciare da quale sarà l’atteggiamento dei Paesi Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia), che hanno più volte rigettato e criticato la politica migratoria europea.
foto da: infooggi.it
Cosimo Cataleta