Scienza & Tecnologia

Morto il premio Nobel Renato Dulbecco

 CALIFORNIA, 20 FEBBRAIO 2012 – Il premio Nobel per la medicina, Renato Dulbecco, è morto. A confermare la notizia il presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche Luigi Nicolais. Dulbecco è deceduto a La Jolla, in California, dove da tempo viveva e lavorava. Mercoledì, 22 febbraio, avrebbe compiuto 98 anni. Il noto biologo è nato a Catanzaro nel 1914, da subito la sua forte passione per la scienza e la medicina si manifestano e a 16 anni decide di iscriversi alla facoltà di Medicina dell’università di Torino, dove si laurea con lode nel 1934. Superate le due guerre mondiali, che lo videro impegnato come ufficiale medico, (prima sul fronte francese, poi su quello russo), nel 1947 decise di trasferirsi negli Stati Uniti e di raggiungere il suo vecchio compagno di corso, Salvador Luria, che lavorava in America già dal 1940. E proprio durante quel viaggio in nave, verso gli Stati Uniti, incontrò casualmente Rita Levi Montalcini, con la quale, parlò dei propri progetti per il futuro e in particolar modo della sua passione per le cellule in vitro.[MORE]

Proprio grazie ai suoi studi e alla sua cattedra al California Institute of Technology, comincia ad interessarsi e a occuparsi di tumori e nel 1960 scopre che questi sono indotti da una famiglia di virus, (chiamati in un secondo momento ‘oncogeni’) . Sarà poi questa scoperta che nel 1975 gli permetterà di essere insignito del premio Nobel. Nel 1972 decide di lasciare gli Stati Uniti e di trasferirsi a Londra, dove è nominato vicedirettore dell’Imperial Cancer Research Fund. Nella sua carriera c’è posto anche per una parentesi italiana e nel 1987, Dulbecco, diventa coordinatore del ramo italiano del progetto internazionale Genoma Umano, esperienza che finirà nel 1995 per mancanza di fondi e che lo porterà a ritrasferirsi negli Stati Uniti.

Ma il premio Nobel non solo si è distinto per le sue preziosissime ricerche ma si è anche fatto conoscere per la sua cordialità e simpatia; il pubblico italiano lo ha anche potuto apprezzare alla conduzione del Festival di San Remo, nel 1999, insieme a Fabio Fazio. In quell’occasione devolvette il suo intero compenso a favore del rientro in Italia dei cervelli fuggiti all’estero. Renato Dulbecco non solo è stato un grande uomo di scienza, è a lui che dobbiamo le numerose scoperte sulla genetica del cancro, ma è stato soprattutto un grande uomo, che con la sua semplicità, la sua voglia di scoprire e la sua gentilezza ha portato nel mondo il nome dell’Italia, nella sua parte più bella e sana.

Fonte immagine: biotecnologia.it

Stefania Schirru