Petroliera italiana sequestrata dai pirati a largo delle coste dell'Oman

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OMAN, 27 DICEMBRE 2011 – Il cargo italiano, Enrico Levoli, dell’armatore Marnavi di Napoli è stato sequestrato, stamane, intorno alle cinque, dai pirati, a largo delle coste dell'Oman. A bordo ci sono diciotto persone, sei sono italiane, provenienti tutte dalla Sicilia. Degli altri membri dell’equipaggio, cinque sono ucraini e sette indiani.[MORE]

Sono passati solo pochi giorni dalla liberazione della “Savina Caylyn”, la nave della compagnia D’Amato, sequestrata dai pirati somali l’8 febbraio scorso, vicino all’isola yemenita di Socotra, con a bordo cinque italiani, tenuti prigionieri per dieci mesi. Ma gli attacchi dei pirati non si fermano e un’altra nave italiana si trova adesso nelle loro mani.

A quanto viene riportato sul sito della società, Marnavi Spa, l’imbarcazione era partita da Fujairah, negli Emirati Arabi e si stava dirigendo nel Mar Mediterraneo, quando intorno alle cinque ha subito un attacco e un abbordaggio. La nave era impegnata nel trasporto di soda caustica, a bordo ne sono presenti circa 15.750 tonnellate.

Il comandante, Agostino Musumeci, è riuscito a mettersi in contatto con l’armatore e amministratore delegato della Marnavi Spa, Domenico Levoli, comunicando che l’equipaggio sta bene e che i pirati sono a bordo. La Farnesina, dopo aver confermato il sequestro, vuole mantenere il più stretto riserbo, per garantire l’esito positivo della vicenda e il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha fatto sapere tramite Twitter, che sta seguendo da vicino, con l’Unità di crisi, il sequestro della petroliera.

La “Enrico Levoli”, aveva già avuto a che fare con i pirati, nel marzo 2006, quando era in navigazione al largo delle coste yemenite di Aden. In quell’occasione si erano avvicinate alcune barche con a bordo dei pirati, il comandate aveva dato l’allarme ed era intervenuta un’unità della Marina Militare Italiana. In quel caso fu sufficiente il sorvolo dell’elicottero militare a far allontanare le imbarcazioni.

Stefania Schirru
 

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Scritto da Stefania Schirru

Giornalista di InfoOggi

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