MILANO, 10 LUGLIO 2013 – Nonostante un’apertura in negativo - causata dalla notizia del declassamento del downgrade di S&P - Piazza Affari, il Ftse Mib riesce a contenere i danni, chiudendo in flessione dello 0,72% a 15.677 punti, quasi snobbando la decisione dell’agenzia di rating americana. Fiacche le altre Piazze europee, che chiudono la seduta sotto la parità: Londra (-0,12%), Francoforte (-0,11%), Parigi (-0,24%) e Madrid (-0,25%).
Contenute anche le ripercussioni della decisione di S&P sull'asta di Bot odierna. Oggi, infatti, il Tesoro ha piazzato 9,5 miliardi di titoli, di cui 7 miliardi con scadenza annuale e 2,5 con scadenza a dicembre 2013. In particolare, si è registrato un aumento del rendimento medio anno che si è portato all'1,078%, dallo 0,962% dell'asta di giugno, per quelli a 160 giorni si attesta allo 0,599%. Così, il downgrade ha gravato sul tasso, che si è portato sopra la soglia psicologica dell'1%, ma non sulla domanda. Stabile lo spread tra il Btp e il Bund tedesco, che chiude a 279 punti base contro i 275 di ieri, col tasso sul decennale al 4,44%. [MORE]
A Piazza Affari, misti i titoli del comparto bancario sull’indice principale: Intesa Sanpaolo (-2,06%), Unicredit (-1,9%) e Bper (-0,04%). Chiudono sopra la parità: Ubi Banca (+0,76%), Mediobanca (+1,22%), Mps (+0,08%), Banco Popolare (+0,22%), Bpm (+5,39% a 0,343 euro). In luce Fiat (+4,56% a 5,85 euro) e Fiat Industrial (+1,62% a 8,8 euro). Male Finmeccanica (+2,13% a 3,866 euro), Mediolanum (-2,23% a 4,962 euro) e Generali Assicurazioni (-2,32% a 13,92 euro). Sul resto del listino Rcs ha registrato un calo del -3,66% a 1,289 euro.
Rosy Merola