🍬Profumate e deliziose😋, sono di 5 diversi tipi🍾💗💍🐊🐻 e 6 differenti gusti🍎🍊🍋🍇🍓🍍
Impossibile caricare il contenuto multimediale. 1️⃣ IL PACKAGING.🎁 Queste caramelle gommose lucide, denominate “Starmix”, sono contrassegnate dal marchio “HARIBO”, che identifica una storica multinazionale tedesca, la quale, per mezzo dei suoi 16 stabilimenti, distribuiti in 10 diversi Paesi (non solo europei), occupa una posizione verticistica, a livello mondiale, nel campo della produzione della liquirizia e delle caramelle gommose alla frutta. Sono commercializzate nei formati da 175, 280 e 1200 g. Non avendo mai assaggiato questo prodotto, io ho optato per il primo, sebbene meno economico degli altri due. Il packaging, nel caso specifico, è rappresentato da un incarto del tipo “flowpack” o “flow-wrap”, ovvero un film di polipropilene, per buona parte trasparente, saldato da una macchina confezionatrice orizzontale attorno alle caramelle, le quali, non essendo incartate singolarmente, risultano chiaramente visibili. Questo tipo di imballaggio brilla per efficienza, in quanto, innanzitutto, è molto semplice da aprire (non richiede l’impiego delle forbici; basta agire sui settori opportunamente segnalati); inoltre, assicura una chiusura ermetica, schermando validamente, non tanto la luce, quanto l’ossigeno, i gas in generale, l’umidità e gli altri agenti esterni potenzialmente contaminanti; ciò significa che limita fortemente la deperibilità degli ingredienti dell’alimento contenuto, favorendo, quindi, un’ottima e lunga conservazione delle sue caratteristiche nutritive e organolettiche. Merito, questo, pure della sigillatura sottovuoto e del confezionamento in atmosfera modificata (o protettiva), che concorrono ad estendere il periodo di conservazione (la c.d. “shelf life”), contrastando, nei limiti del possibile, le inesorabili alterazioni chimiche, fisiche, microbiologiche, sensoriali e strutturali. A conforto della validità dell’imballaggio, posso dire che al suo interno non ho registrato né la presenza di aria, né di umidità, che sono i principali artefici di contaminazione e rapida degradazione dei cibi. Questa valida schermatura può essere mantenuta anche successivamente all’apertura della busta, la quale può essere richiusa ermeticamente per mezzo di una clip o di un pezzo di scotch, in quanto non è munita di nastro adesivo riposizionabile. 2️⃣ L’ETICHETTATURA.☢☣♻ L’etichettatura è chiara ed esaustiva, tranne che per un aspetto. Mi riferisco, in particolare, all’impianto produttivo, che non viene specificato. Dal sito web del produttore apprendiamo, però, che tutti i suoi opificî, a prescindere dall’ubicazione, adottano, per la gestione dei rischi da contaminanti chimici, biologici, microbiologici e fisici, un modello “HACCP” (Hazard Analysis Critical Control Points) in linea con i requisiti dello schema di certificazione “FSSC 22000 v5.1”. Questa metodologia operativa, con la quale vengono definiti e monitorati i punti critici di controllo del processo produttivo (i c.d. “CCP”, fondamentali per garantire la sicurezza dei prodotti alimentari), affianca, inoltre, un “Sistema di Gestione Integrato Sicurezza, Ambiente ed Energia”, che, secondo quanto asseverato da un ente indipendente, è conforme rispettivamente alle norme “UNI ISO 45001” (in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro), “UNI EN ISO 14001” (in materia ambientale) e “UNI EN ISO 50001” (in materia di gestione energetica). Non potendo soffermarmi, per le anzidette ragioni di economia testuale, sulle validazioni sinora menzionate, rimarco solamente che esse presuppongono una serie di stringenti controlli fisici, chimici, bio-chimici e organolettici, per cui sono foriere di alta qualità, igiene e sicurezza alimentare, alle quali contribuisce anche l’accurato sistema di tracciabilità, utilizzato dall’azienda per monitorare costantemente la catena di fornitura, al fine anche di assodare il rispetto dei principî di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Compare, innanzitutto, l’elenco degli ingredienti, che sono rappresentati da: sciroppo di glucosio; zucchero; acqua; gelatina; destrosio; acidificante: acido citrico; succo di frutta da concentrato (mela, arancia, limone, lampone, fragola e ananas); aroma; concentrati di frutta e piante (cartamo, spirulina, mela, kiwi, ribes nero, bacca di sambuco, aronia, uva, arancia, limone, mango e frutto della passione); estratto di bacca di sambuco; sciroppo di caramello; coloranti (caroteni vegetali, luteina e antociani); agenti di rivestimento (cera carnauba e cera d’api bianca e gialla); sciroppo di zucchero invertito. La tabella nutrizionale rivela che l’apporto calorico per 100 g di prodotto è di 340 kcal (grassi: 0,5 g, dei quali 0,1 g di acidi grassi saturi; carboidrati: 78,0 g, di cui 51,0 g di zuccheri; proteine: 6,0 g; sale: <0,01 g). Tali preziose informazioni sono affiancate da: il lotto di produzione e il c.d. “termine minimo di conservazione” (o “TMC”), il quale, preceduto dalla solita formula “da consumarsi preferibilmente entro”, è collocato sufficientemente avanti nel tempo (circa 14 mesi rispetto al momento della consegna). Ricordo a me stesso che tale data rappresenta la soglia temporale fino alla quale l’alimento mantiene intatte le sue proprietà, se conservato correttamente (ovvero, in luogo fresco e asciutto, lontano da fonti di calore). Superato tale termine, non diventa pericoloso per la salute; sarà ancora possibile consumarlo, ma le sue qualità organolettiche inizieranno a subire una progressiva flessione. Completa l’etichettatura l’indicazione del quantitativo contenuto (175 g), affiancata dalla “℮” che rappresenta il c.d. “simbolo di stima”, il quale certifica che il divario tra la quantità effettiva contenuta nella confezione e quella nominale riportata in etichetta non eccede i limiti fissati dalla normativa dell’Unione Europea. Nessun chiarimento viene fornito riguardo alla compatibilità con i vari regimi alimentari (dalla lista degli ingredienti possiamo solo dedurre l’assenza di gelatina animale🐷). Viene, invece, segnalata la possibile presenza nel prodotto di tracce di frumento e di latte, che, in persone allergiche o intolleranti, potrebbero essere all’origine di “spiacevoli” reazioni, che, però, fortunatamente😥, a casa mia nessuno ha registrato. 3️⃣ LE CARAMELLE.🍎🍊🍋🍇🍓🍍 Non ho il bagaglio conoscitivo e l’addestramento sensoriale necessarî per tracciare un profilo organolettico di queste caramelle gommose; mi limito, pertanto, a descrivere sommariamente ciò che i miei sensi hanno percepito. Nel sacchetto recapitatomi ho trovato caramelle di 5 diverse forme, equamente ripartite: bottigliette cola, cuori, anelli, coccodrilli e orsetti. Questi ultimi 3 tipi, a differenza dei primi due, erano presenti in più varianti di diverso colore. In effetti, le caramelle in parola, che sono realizzare per estrusione, sono arricchite con succo di frutta di 6 gusti differenti: mela, arancia, limone, lampone, fragola e ananas. A prescindere che si scelga di masticarla, succhiarla o scioglierla in bocca, qualsiasi di queste specialità dà vita ad un estatico godimento, che ha inizio già nel momento in cui si apre la confezione; infatti, appena si taglia il sacchetto fuoriesce quell’inebriante odore di frutta, che aumenta man mano che avviciniamo la caramella al naso per portarla alla bocca. Un piacere che diventa ancor più intenso, nel momento in cui essa entra in contatto con le papille gustative. Per nulla stucchevoli, sono moderatamente dolci e non s’incollano al palato. I sapori dei diversi frutti presenti sono nettamente percettibili e si amalgamano deliziosamente l’uno con l’altro. Queste molteplici sensazioni gustative, tutte amabili, sono in perfetto equilibrio tra loro e hanno l’ulteriore pregio di essere mediamente persistenti; infatti, non svaniscono immediatamente dopo che l’alimento si è completamente consumato. Tutti i miei “coinquilini”😉 hanno trovato queste caramelle facilmente digeribili😌; una volta tanto, il parere del consesso familiare👪 è stato unanime: evento più unico che raro😁. 4️⃣ LE CONSIDERAZIONI FINALI.🤔👨🏽💻 Si tratta di un prodotto di ottima qualità, piuttosto gradevole, che è, inoltre, confezionato in maniera efficace e pratica. Tale considerazione mi porta a ritenere congruo il prezzo di 1,29 euro, al quale viene attualmente venduto il sacchetto da 175 g. Un importo, equivalente ad un costo al chilogrammo di circa 7,37 euro, il quale, sulla base di un’accurata analisi comparativa, estesa pure alle offerte presenti nelle ultime settimane sui volantini della “GDO”, si rivela anche abbastanza competitivo🤑; soprattutto, se si tiene conto che non stiamo parlando di un formato “scorta”😉.Leggi di più
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