Brexit, Tony Blair: "Bruxelles potrebbe essere più flessibile con Londra"
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Brexit, Tony Blair: "Bruxelles potrebbe essere più flessibile con Londra"

sabato 15 luglio, 2017

NAPOLI, 15 LUGLIO – L’ex premier britannico Tony Blair, oggi intervistato dalla BBC nel programma Today, ha parlato della possibilità che alcuni leader europei siano più flessibili sulla libera circolazione delle persone, per consentire al Regno Unito di restare nel mercato unico.[MORE]

Il riferimento è alla posizione di Bruxelles, attualmente ferma nel ritenere la libera circolazione delle persone uno dei presupposti inderogabili per garantire l’accesso al mercato unico europeo da parte di altri Paesi.

Blair ha poi paventato una possibile permanenza del Regno Unito in un’Unione riformata: “l’Ue avrà un cerchio più ristretto, che farà parte dell’eurozona, ed un cerchio esterno. Bruxelles farà riforme che penso renderanno molto più confortevole per la Gran Bretagna l’inserimento in questo cerchio esterno”.

Londra parte di un’Unione Europea a due velocità, dunque, è l’idea di Tony Blair. Un progetto di riforma già accarezzato in occasione delle celebrazioni per il cinquantennio dai trattati di Roma, ma attualmente lontano dall’essere realizzato. Un’integrazione a differenti livelli, infatti, esiste attualmente in pochi ambiti oggetto di “cooperazione rafforzata” tra alcuni Stati Membri, e appare difficile nel breve termine immaginare un cambiamento così profondo e radicale dell’intero sistema dei Trattati.

Ad ogni modo, proseguono i negoziati per definire i termini dell’uscita del Regno Unito dall’Unione, e non cessano i botta e risposta da una parte all’altra del tavolo delle trattative. Pochi giorni fa, infatti, Boris Johnson aveva dichiarato che l’UE “può star fresca se si aspetta soldi da Londra”. Tempestiva la replica di Michael Barnier (capo negoziatore della Brexit) che, giocando sull’espressione inglese “go whistle for it”, ossia, “stare freschi”, ha risposto affermando “i don’t hear a whistle, but a clock ticking”, cioè “non sento un fischio, ma sento un orologio ticchettare”.

Brexit che intanto produce i suoi effetti anche sulle compagnie aeree. Dopo l’annuncio del numero uno di Ryanair, che ha parlato della possibilità di sospendere i voli tra Regno Unito e UE, è infatti arrivata anche la notizia della creazione di un nuovo quartier generale della compagnia lowcost Easyjet, in Austria, che dunque avrà sede anche in un Paese membro dell'Unione. 

Non saranno mesi semplici, quindi, quelli che si profilano per le trattative sull'uscita di Londra dall'UE. Uscita peraltro definita da Blair la "decisione più seria presa dopo la seconda guerra modiale".

Paolo Fernandes

Foto: infooggi.it


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