Catanzaro: solidarietà e resistenza nella vicenda della professionista scientificamente 'lapidata'
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Catanzaro: solidarietà e resistenza nella vicenda della professionista scientificamente 'lapidata'

sabato 30 settembre, 2023

Nota congiunta di Giusy Iemma, Marinella Giordano, Donatella Monteverdi, Marina Mongiardo, Giuseppina Pino, Daniela Palaia, Manuela Costanzo, Igea Caviano, Giulia Procopi

Scusate se esistiamo. Nel film “Scusate se esisto”, una donna italiana, architetto di successo in Inghilterra, decide di tornare nel suo Paese, ma per trovare lavoro deve travestirsi da uomo. Consigliamo la visione di questo film esilarante e molto significativo, interpretato dalla bravissima Paola Cortellesi, alla persona che ha cinicamente infilato nel tritacarne mediatico una professionista impegnata nel sociale, la cui unica colpa è quella di essersi candidata in una lista che sosteneva il sindaco Fiorita.

Questa professionista, da anni in prima linea sul fronte dell’antiviolenza sulle donne e del sostegno ai minori a rischio, si è trovata catapultata in una gogna mediatica, divenuta oggetto di scherno e allusioni di tipo sessista, umiliata nella sua dimensione di donna e di professionista. Tutto ciò per una cinica e scientifica vendetta consumata nei confronti di un partito politico e per una inaccettabile voglia di rivalsa per ruoli non ottenuti.

E’ stata una “lapidazione preventiva” poiché questa professionista non ha mai messo piede nell’Amministrazione comunale e non sappiamo se lo farà in futuro.

Ma consigliamo la visione del film anche a quei consiglieri, uno in particolare che ha rivestito ruoli di vertice nell’Amministrazione, che hanno utilizzato questa valanga di fango, diffondendola su larga scala su varie chat per un cinico tentativo di screditare il sindaco Fiorita e la sua Amministrazione. Magari sono gli stessi consiglieri che prendono la parola in Consiglio comunale per denunciare le discriminazioni e le violenze contro le donne, che sono pronti a firmare le petizioni contro le violenze sulle donne in Iran e in Afghanistan. E’ stato così toccato il fondo della lotta politica in questa Città.

Quanto squallore in questa vicenda che tocca tutte le donne impegnate in politica e nel sociale. Tutto ciò ci riporta indietro di mezzo secolo, si dà fiato a chi sostiene che le donne violentate in fondo se la sono cercata e che se una donna ottiene successo è solo per il suo aspetto.

Alla professionista scientificamente “lapidata” non ci limitiamo ad esprimere una generica solidarietà. Le diciamo che noi esistiamo, che noi tutte esistiamo e come, che noi resistiamo a tutte le barbarie e che impediremo che si torni indietro.


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