Epilessia infantile, accorgimenti utili per la diagnosi ed il trattamento delle crisi
Salute Calabria

Epilessia infantile, accorgimenti utili per la diagnosi ed il trattamento delle crisi

sabato 2 agosto, 2014

CATANZARO, 3 AGOSTO 2014 - Con il termine “crisi epilettica” si intende una scarica eccessiva ed improvvisa di segnali elettrici nelle cellule cerebrali. Questi impulsi eccessivi generano problemi temporanei nella comunicazione tra i neuroni scatenando, così, le convulsioni.
Tale scarica può interessare limitatamente un gruppo di cellule del cervello o coinvolgere una zona più ampia e diffondersi. Altre volte, invece, la scarica può coinvolgere fin dall’inizio e contemporaneamente tutte le cellule del cervello.
Si può soffrire di epilessia a qualsiasi età. La gran parte delle diagnosi avviene in età evolutiva ed in tal caso si parla di epilessia infantile. Ciò che consola è che circa due terzi dei bambini che ne sono affetti, guarisce definitivamente dalle convulsioni entro l’adolescenza.
E’ importante non confondere il singolo episodio convulsivo, con l’epilessia. Questa si definisce tale quando si manifestano diversi attacchi nel tempo.

Quali possono essere le cause dell’epilessia?
Quasi la maggior parte delle crisi epilettiche possono avere come fattore scatenante la presenza di malattie contagiose come la meningite o l’encefalite, o malformazioni del cervello sviluppate durante la gravidanza. Altri fattori possono però esserne causa, tra questi un trauma al cervello dovuto a mancanza di ossigeno (come ad esempio nell’ictus) o per la presenza di tumori al cervello, ma anche la malformazione dei vasi sanguigni, o le anomalie cromosomiche.
Se una metà dei fattori scatenanti può essere rivelata, l’altra metà potrà essere correlata, invece, a fattori sconosciuti. Precedenti famigliari possono essere alla base delle cause della epilessia. Si parla in questi casi di una maggiore predisposizione alla manifestazione epilettica. La ricerca, oggi, cerca infatti di comprendere quali siano i fattori genetici specifici e responsabili della malattia.
Secondo alcuni studi si è dimostrato che nella maggior parte dei casi si ha un rischio genetico di sviluppare l’epilessia alquanto modesto. I valori percentuali aumentano nettamente nel caso di genitori entrambi affetti da epilessia.

Come riconoscere le crisi epilettiche
Esistono diversi tipi di convulsioni di gravità, frequenza e durata differente. Alcune possono durare da alcuni secondi a diversi minuti.
Durante gli attacchi il paziente può perdere conoscenza, oppure presentare spasmi od ancora dimenarsi violentemente. Le forme più leggere lasciano confusi o inconsapevoli di ciò che li circonda, in questi casi, ad esempio, il bambino o l’adulto può strizzare gli occhi o fissare il vuoto per un attimo prima di riprendere la normale attività.
Informare il medico è importante quando si presentano nel soggetto: convulsioni, momenti in cui fissa il vuoto, momenti di confusione o tremore, un peggioramento inspiegabile del rendimento scolastico.

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Come comportarsi in presenza di un attacco convulsivo
Prima di tutto è importante mantenere la calma e tenere il soggetto (bambino od adulto) al sicuro: lontano dai mobili, dalle scale o dai termosifoni, mettergli qualcosa di morbido sotto la testa, metterlo nella posizione laterale di sicurezza in modo che la saliva possa fuoriuscire, non mettere mai nulla in bocca e nemmeno tentare di trattenerlo.
E’ importante, per una corretta diagnosi, annotare la frequenza delle convulsioni, segnando anche quali sono i comportamenti del soggetto durante un attacco e la durata delle crisi. Riferire tutto al medico e non somministrate farmaci se non sotto prescrizione.
Terminata la crisi, è bene controllare lo stato di coscienza, potrebbe aver bisogno di dormire e gli dovrebbe essere consentito.
Rassicurare i bambini che soffrono di crisi parziali perché potrebbero essere spaventati o confusi dall’accaduto. Devono sentire la vostra presenza che dona coraggio e sicurezza.
Le crisi epilettiche non mettono il soggetto in pericolo di vita. Solo nel caso in cui l’attacco perduri più di cinque minuti oppure il soggetto sembra avere problemi di respirazione, è necessario chiamare immediatamente un’ambulanza o andare subito al pronto soccorso.

Accorgimenti utili
Alcune precauzioni sono fondamentali per controllare meglio l’epilessia e non correre rischi. Tra questi è importante che, in caso di epilessia infantile, i bambini piccoli siano sempre sotto osservazione di un adulto durante il bagno; mai nuotare o andare in bicicletta da soli ed è necessario indossare il casco. E’ cosa importante non far sentire il bambino un “diverso”, semplici misure di sicurezza dovrebbe garantire una vita “normale” rendendolo capace di giocare, fare sport e dedicarsi a tutte quelle attività adatte per la sua fascia d’età.
Chi si occupa del bambino, oltre ai genitori, deve essere informato del disturbo che presenta perché possano essere preparati in caso di crisi convulsive.
L’aspetto psicologico è veramente importante per i bambini soggetti adepilessia. Parlare apertamente con loro e rassicurarli rispondendo alle loro domande è importantissimo per allontanare da loro forme di disagio o timori vari. Portare questi bambini dallo specialista di salute mentale o da uno psicologo è un modo per aiutarli ad allontanare le ansie.

(Fonte Farmacoecura.it)

Elisa Signoretti
 


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