Garante della privacy a Facebook: stop ai profili fake e trasparenza sui dati
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Garante della privacy a Facebook: stop ai profili fake e trasparenza sui dati

venerdì 29 aprile, 2016

ROMA, 29 APRILE 2016 - Il Garante della Privacy ha stabilito che il social network dovrà a un proprio utente tutti i dati che lo riguardano, compresi quelli degli account fake. La decisione dopo il ricorso presentato da un iscritto a Facebook, che si era rivolto all'autorità dopo aver interpellato il social network ed aver ricevuto una risposta negativa.  [MORE]

Facebook dovrà comunicare a un proprio utente tutti i dati che lo riguardano. Le informazioni personali, le fotografie e i post, anche quelli inseriti e condivisi da un falso account, dovranno essere disponibili agli utenti. È quanto ha stabilito il Garante per la protezione dei dati personali nella sua prima pronuncia nei confronti del social network, nella quale afferma la propria competenza a intervenire a tutela degli utenti italiani. Non solo, Facebook dovrà bloccare il fake ai fini di un eventuale intervento da parte della magistratura. Il social network dovrà inoltre fornire all'iscritto, in modo chiaro e comprensibile, informazioni anche sulle finalità, le modalità e la logica del trattamento dei dati, i soggetti cui sono stati comunicati o che possano venirne a conoscenza.

Accolto quindi il ricorso di un iscritto a Facebook, che si era rivolto all'autorità dopo aver interpellato il social network ed aver ricevuto una risposta negativa. L'utente lamentava di essere stato vittima di minacce, tentativi di estorsione e sostituzione di persona da parte di un altro iscritto, che dopo aver chiesto e ottenuto la sua "amicizia", avrebbe prima intrattenuto una corrispondenza confidenziale e poi provato . Il ricorrente sosteneva inoltre, che al suo rifiuto di sottostare alle richieste di denaro, questa persona avrebbe creato un falso account, utilizzando tutti i suoi dati personali e la fotografia postata sul suo profilo per inviare a tutti i contatti Facebook dello stesso fotomontaggi e video lesivi dell'onore e del decoro della sua immagine pubblica e privata. L'interessato invitava quindi alla cancellazione e alla chiusura dell’account falso, nonché la comunicazione dei suoi dati in forma chiara, anche di quelli presenti nel fake.

Ora è arrivata la decisione definitiva, in cui si stabilisce che in base al Codice della privacy (Dlgs 196/2003) il ricorrente ha diritto a conoscere tutti i dati che lo riguardano contenuti nei profili Facebook aperti a suo nome, compresi gli account falsi. Informazioni che il social network deve comunicare in forma intelligibile. L'Autorità ha inoltre chiesto a Facebook di inibire qualsiasi trattamento dei dati “incriminati”, ma di non cancellarli, perché potrebbero risultare utili in sede di accertamento di possibili reati.


(fonte immagine ecodibergamo.it)

Giuseppe Sanzi
 


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