Gorizia, il papà non sapeva dei brutti voti e il Tar annulla bocciatura del figlio
Cronaca Friuli Venezia Giulia

Gorizia, il papà non sapeva dei brutti voti e il Tar annulla bocciatura del figlio

mercoledì 18 ottobre, 2017

GORIZIA, 18 OTTOBRE - La scuola non aveva informato suo padre dei brutti voti ricevuti e così il Tar ha annullato la bocciatura di uno studente di seconda media, che ora potrà iscriversi in terza. Il curioso episodio è avvenuto in Friuli, dove il tribunale amministrativo ha accolto il ricorso di un papà contro la bocciatura del figlio. [MORE]

L'uomo aveva presentato ricorso dopo la bocciatura del figlio, decisa il 13 giugno scorso all'Istituto Comprensivo di Gorizia 1. La decisione dei giudici è già stata notificata alla scuola dal legale dell'uomo, che minaccia un altro ricorso qualora la scuola non dovesse ammettere il ragazzo, che nel frattempo sta frequentando la seconda media in un'altra scuola.

Secondo la sentenza del Tar, pubblicata il 12 ottobre scorso, l'Istituto ha "violato le precise indicazioni contenute nella circolare ministeriale prot. n. 5336/2015, volta tutelare la bigenitorialità in ambito scolastico". Infatti del fatto che il ragazzo andasse male a scuola gli insegnanti avevano "relazionato esclusivamente alla madre", pur sapendo - rilevano i giudici amministrativi - che era stato disposto l'affidamento congiunto del figlio a entrambi i genitori.

La scuola, spiegano i giudici, era "ben consapevole delle difficoltà" che il ragazzo "incontrava in dipendenza dalla difficile separazione dei genitori, sfociata in una situazione fortemente conflittuale tra i coniugi". I giudici ricordano che il ragazzo è stato bocciato con una motivazione secondo la quale la sua situazione "è peggiorata nel corso dell'anno poiché - scrive la scuola stessa - ha manifestato poco impegno, scarso interesse e atteggiamenti poco collaborativi". Inoltre, "nonostante gli interventi mirati degli insegnanti", non si è mostrato "disponibile a concretizzare positivamente con risultati adeguati, aggravando la sua posizione con reiterate assenze".

Secondo il Tar, "il comportamento omissivo della scuola ha impedito al padre dello studente, ove tempestivamente informato della situazione scolastica del figlio, di adottare una serie di rimedi", come era successo in un precedente anno scolastico, concluso con "esito più che positivo" in una scuola di Trieste, quando il ragazzo era stato seguito dal padre e aveva evidenziato buone capacità di recupero.

 

Giuseppe Sanzi

(fonte immagine metropolisweb.it)


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