Ilva: terminano i contratti di solidarietà per 3500 lavoratori
Cronaca Puglia

Ilva: terminano i contratti di solidarietà per 3500 lavoratori

sabato 24 gennaio, 2015

TARANTO, 24 GENNAIO 2015 - Stanno per concludersi i contratti di solidarietà partiti a Febbraio dello scorso anno per 3500 lavoratori diretti dell'Ilva. Il polo siderurgico aveva utilizzato fino a questo momento i fondi messi a disposizione dallo Stato per la cassa integrazione.

I sindacati dei lavoratori diretti dell'Ilva parleranno nei prossimi giorni con il Ministero per lo Sviluppo Economico: l'intento è di trovare quanto prima una soluzione che assicuri i posti di lavoro e consenta anche all'Ilva quegli investimenti necessari per la produzione di acciaio a basso impatto ambientale. Anche per i lavoratori dell'indotto, la situazione non sembra migliorare, nonostante le varie manifestazioni che negli scorsi giorni sono avvenute a Roma e a Taranto per sensibilizzare sulla vicenda.[MORE]

Manifestazioni dei lavoratori a Taranto

L'ultima manifestazione è avvenuta ieri, quando i manifestanti hanno paralizzato la statale 106 che consente l'accesso alla Città dei Due Mari per parecchie ore, incidendo sulla viabilità nelle arterie principali. Nella giornata di oggi, invece, i lavoratori hanno roganizzato un sit-in di protesta davanti al Municipio, mentre erano già sul posto, sempre per sensibilizzare su quanto avviene, un gruppo di altri operai Ilva, occupante la sala consiliare del Comune.

La vertenza dell'indotto incide profondamente anche sulla produzione all'interno del comparto siderurgico di interesse nazionale: le imprese interrompono le forniture all'Ilva per l'incertezza sui pagamenti, quindi l'azienda riduce progressivamente la produzione, costringendo i lavoratori dei comparti spenti o chiusi a ricorrere alla cassa integrazione, dove disponibile.

L'intervento di Nichi Vendola

Nichi Vendola ha chiesto formalmente a Matteo Renzi di dare risposte più efficaci alla questione Ilva. Per Vendola, è necessario: "(...) intervenire per fugare ogni dubbio e contribuire a rasserenare animi gia' molto provati dalle annose vicende in corso, eventualmente anche attraverso uno specifico intervento chiarificatore da compiere gia' in sede di conversione del decreto legge che metta in sicurezza i crediti già maturati dalle imprese locali".

La questione è già sul tavolo del Governo, ma tiene banco ancora l'eventuale intervento della famiglia Riva, che ha pubblicamente richiesto di poter avere un ruolo nella risoluzione della vertenza Ilva.

(Foto corriereditaranto.it)

Annarita Faggioni


Autore
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