Juncker e la nuova ricetta per l'Europa: "Cambierà tutto in un anno e mezzo"
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Juncker e la nuova ricetta per l'Europa: "Cambierà tutto in un anno e mezzo"

giovedì 14 settembre, 2017

STRASBURGO, 14 SETTEMBRE - Nell’Europa che Jean-Claude Juncker vuole rilanciare non esistono le divisioni tra Est e Ovest, perché "l’Europa deve respirare con due polmoni, altrimenti soffocherà". Nella sua Europa ideale c’è poi un Parlamento con una quota di deputati eletti con delle liste paneuropee. Ne ha parlato ieri proprio davanti all’assemblea di Strasburgo, dove ha dettagliato il suo programma nel discorso sullo Stato dell’Unione. [MORE]

"In questo anno e mezzo che ci separa dalla fine della legislatura - ha detto - c’è una finestra di opportunità che va sfruttata. Ora l’Europa ha il vento in poppa e bisogna cogliere l’attimo”. Juncker ha aggiunto che “per guidarla nella giusta direzione, prima che torni la tempesta, sarebbe meglio che ci fosse un solo presidente, contemporaneamente a capo della Commissione e del Consiglio". "Un solo capitano al timone della nave”, dice Juncker.

Dalle parole del presidente della Commissione emerge come debba crescere l’influenza europea sul palcoscenico mondiale: opportuno, in tal senso, insistere con il progetto di una Difesa comune. Anche nel campo della sicurezza Juncker immagina un continente in cui le intelligence degli Stati collaborino, coordinate, per meglio contrastare il terrorismo. Con una super-procura dedicata alla principale minaccia di questi anni e un rafforzamento sul fronte della cybersicurezza: "Istituiremo un’Agenzia europea per la sicurezza informatica”.

Ci sono poi le sfide da affrontare sia nell’immediato che nel futuro, come l’immigrazione. Juncker si è lasciato andare a un elogio dell’Italia, che "ha salvato l’onore dell’Ue", evitando però di affilare il coltello contro quegli Stati che hanno dato scarsa prova di solidarietà. Solo un generico appello a investire più soldi nel Trust Fund per l’Africa, le cui casse piangono. Per Juncker bisogna aprire prima il portafogli e poi le porte, accogliendo attraverso corridoi umanitari chi fugge dalle guerre. Ma non deve esserci spazio per tutti: "Gli irregolari - ha avvertito riferendosi ai migranti economici - vanno espulsi”.

Infine, l’Europa di Juncker vuole diventare "leader nella lotta ai cambiamenti climatici" e moltiplicare gli accordi commerciali per riempire gli spazi lasciati dagli Stati Uniti, ma con le dovute difese. Per esempio proteggendosi dalle scalate straniere nei settori strategici. Tra gli obiettivi, poi, quello di rilanciare una strategia industriale e di creare un’Agenzia per il lavoro, rafforzando il cosiddetto "pilastro sociale".

Claudio Canzone

Fonte foto: ilfattoquotidiano.it


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