La Scala, licenziata l'étoile Garritano dopo la sua denucia shock sull'anoressia
Cronaca Lombardia

La Scala, licenziata l'étoile Garritano dopo la sua denucia shock sull'anoressia

venerdì 3 febbraio, 2012

MILANO, 03 FEBBRAIO 2012- A causa della sua denuncia, secondo cui "una ballerina su 5 della Scala soffre di disturbi alimentari", prima in un libro (La verità, vi prego, sulla danza) e poi in un'intervista al quotidiano inglese Observer, l'étoile Maria Francesca Garritano è stata licenziata dalla Scala di Milano perchè: "Ci diffama"

L'ex allieva della scuola, in arte Marygarret, passata poi al corpo di ballo nel 1998, quando aveva 16 anni, attraverso la sua testimonianza, aveva descritto una situazione davvero inquietante, "Quando ero adolescente, gli istruttori mi chiamavano ’mozzarella’ o ’gnocco cinese’ davanti a tutti: limitai così tanto il cibo che le mestruazioni mi saltarono per un anno e mezzo, a 16 e 17 anni, e scesi a 43 chili”.

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La Garritano aveva, poi, aggiunto che, "Sette ballerine su dieci non hanno più le mestruazioni per via delle diete punitive alle quali si sottopongono. Andavo avanti con una mela e uno yogurt al giorno, affidandomi all'adrenalina per arrivare alla fine delle prove. Alcune ballerine venivano portate in ospedale per essere alimentate con i tubi altre colpite da depressione e sono in terapia ancora oggi. Io soffrii di gravi dolori intestinali e frequenti fratture ossee, dovute -credo – al tipo di dieta".

Secondo l'étoile, alcune delle sue colleghe avrebbe fatto ricorso alla riduzione del seno pur di conservare una figura esilissima, concludendo amaramente che, "Anche adesso, pare che non sia cambiato nulla. Troppo spesso le maestre sono ex ballerine frustrate che fanno agli altri quello che è accaduto a loro: i genitori pensano che le loro figlie siano in buone mani e perdono i contatti con le ragazze che instaurano una relazione religiosa con lo specchio degli esercizi, i loro insegnanti e il pubblico”.

A causa delle suddette dichiarazioni il teatro milanese ha provveduto a licenziarla per «giusta causa», per diffamazione e per aver descritto una situazione non corrispondente al vero, con grave pregiudizio della reputazione.

(Fonti: Corriere della Sera, La Repubblica. Fotogramma: liquida.it)

Rosy Merola


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