Cosenza, presentazione del libro "Banditi e schiave. I Femminicidi" al Liceo "E.Fermi"
Cronaca Calabria

Cosenza, presentazione del libro "Banditi e schiave. I Femminicidi" al Liceo "E.Fermi"

mercoledì 19 febbraio, 2014

COSENZA, 19 FEBBRAIO 2014-Nell’Aula Magna del Liceo Scientifico “E. Fermi” di Cosenza ha avuto luogo questa mattina la presentazione del libro di Arcangelo Badolati e Giovanni Pastore “Banditi e schiave. I Femminicidi”, di Luigi Pellegrini Editore. La folta platea di studenti e studentesse ha ascoltato, con interesse e partecipazione, gli interventi degli illustri ospiti che hanno presenziato all’evento.

Dopo i saluti del dirigente scolastico Dott.ssa Michela Bilotta e l’introduzione della Prof.ssa Antonietta Cozza, docente dell’istituto e responsabile della Biblioteca Liceo Scientifico “E.Fermi”, ha preso la parola il Prefetto di Cosenza, Dott. Gianfranco Tomao che ha messo in evidenza la difficoltà delle vittime di abusi sessuali di parlare e, di conseguenza, di denunciare i patimenti subiti. «Il femminicidio rappresenta la punta dell’iceberg, prima di giungere a un fatto così eclatante si verificano tanti preoccupanti segnali di violenza e sopraffazione», ha aggiunto il Prefetto. «Occorre rafforzare la cultura della legalità, rispettare la donna significa rispettare la libertà», ha concluso Tomao rivolgendosi ai liceali.

Breve ed incisivo l’intervento del Questore di Cosenza, Alfredo Anzalone: «Lo squilibro tra uomo e donna che sempre più spesso genera problematiche drammatiche può essere risolto solo con la piena autonomia delle donne».«Negli ultimi anni si è registrata una maggiore attenzione alla violenza di genere, rispetto al passato. Prima era tutto affidato alla capacità del singolo operatore di polizia, ora grazie ai centri anti-violenza è possibile ottenere un aiuto qualificato su argomenti a dir poco delicati», queste le parole del Comandante provinciale dei carabinieri Col. Giuseppe Brancati. [MORE]

Cinzia Falcone, presidente A.N.I.M.E.D che con il Prefetto di Cosenza ha dato vita alla campagna di sensibilizzazione ed informazione “Il sangue rosa. La strage delle donne” in seguito al devastante impatto emotivo della tragica morte di Fabiana Luzzi, la sedicenne uccisa dal suo giovane fidanzato il 24 maggio 2013, ha sottolineato la necessità da parte delle strutture scolastiche di far fronte a determinate tematiche di violenze e abusi legate al mondo giovanile. «Le peggiori violenze avvengono tra le mura domestiche, anche se, fortunatamente, non si giunge sistematicamente al femminicidio -termine contestato dalla stessa Dott.ssa Falcone (NdA). L’approvazione della Convenzione di Istanbul da parte del Parlamento rappresenta un grosso passo in avanti per l’Italia».

Il giornalista de “La Gazzetta del Sud” e autore del libro (i cui proventi andranno in beneficienza) ha focalizzato l’attenzione sulla «vergogna che troppo spesso spegne la volontà di reagire. Risulta necessario riequilibrare il rapporto uomo-donna per evitare nuovi drammi». Pastore ha poi spiegato la storia del consolidamento della malavita organizzata albanese per quanto riguarda lo sfruttamento della prostituzione con la connivenza delle ‘ndrine, in particolare nella Sibaritide. Le “schiave” del libro sono le donne albanesi che, rapite o adescate con l’inganno, sono costrette dai “banditi” (criminali connazionali) alla mercificazione del proprio corpo, per produrre danaro col sesso. Ma le pagine del libro danno ampio spazio anche alle donne calabresi vittime della violenza di genere che appare decisamente “trasversale” nelle sue perverse dinamiche. L’altro autore del testo e capo servizio de “La Gazzetta del Sud”, Arcangelo Badolati, ha fatto riferimento alla terribile morte della giovane Fabiana Luzzi e «non alla follia ma alla violenza depravata che caratterizza simili scempi». «La violenza non si ripercuote solo sulle povere vittime -ha proseguito Badolati- ma anche sul reticolo affettivo di quest’ultime. Quando un compagno diventa ossessivo bisogna avere il coraggio e la forza di lasciare quella persona». Il giornalista ha poi ricordato con commozione anche la collega Maria Rosaria Sessa, barbaramente uccisa dal suo ex fidanzato nel 2002. «Nell’amore -ha concluso l’autore- non sempre fanno il loro ingresso i principi azzurri, a volte compaiono i cavalieri neri, quando ciò accade occorre che le donne trovino la forza di reagire».

Davide Scaglione


Autore
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